La Redazione sabato 15 dicembre 2018, 17:10
(ANSA) - BOLOGNA, 15 DIC - Un "episodio disgustoso" che deve
"rappresentare l'occasione per una riflessione": "non è
ammissibile che il calcio diventi il pretesto per dare sfogo
agli istinti più beceri, spesso tollerati o persino fomentati".
Così Joey Saputo, patron del Bologna Calcio, condanna l'atto
intimidatorio di ieri a Casteldebole, dove sono comparse tre
croci con i nomi di altrettanti dirigenti del club: l'ad Claudio
Fenucci, il direttore sportivo Riccardo Bigon e il manager Marco
Di Vaio. "A loro va la mia personale solidarietà", aggiunge
Saputo.
"Resta la gravità del fatto: mai avrei pensato che in una
città come Bologna potessero verificarsi episodi del genere, che
non posso in alcun modo collegare alla passione genuina dei veri
tifosi rossoblù. Non concepisco e non concepirò mai che per uno
sport si arrivi a minacciare tre persone. Tre persone che
peraltro ricevono da mesi offese di ogni tipo" perché "la
squadra quest'anno non sta ottenendo i risultati sperati. Ora si
è superata la misura".
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