La Redazione sabato 19 agosto 2023, 19:14
(ANSA) - CAGLIARI, 19 AGO - "Mi manda Ranieri". Mazzone lo
diceva scherzando quando sbarcò per la prima volta in Sardegna
chiamato di corsa a sostituire Giacomini.
Una battuta, quasi un paradosso: lui, dell'attuale tecnico
rossoblu, era stato maestro e allenatore ai tempi del Catanzaro.
Ranieri era andato via in estate, al Napoli. Gli Orrù, la
famiglia proprietaria del club, avevano deciso di puntare su
Giacomini.
Ma, dopo la vittoria con la Sampdoria scudettata, la squadra
imboccò una strada molto pericolosa. Era la sesta giornata: dopo
l'esonero del tecnico ex Udinese, il Cagliari chiamó Mazzone.
Alla settima c'era l'Inter. E lui rispose con questa
formazione: Ielpo, Napoli Festa, Herrera, Firicano, Nardini,
Bisoli, Gaudenzi, Francescoli, Matteoli, Fonseca. Risultato uno
a uno, gol rossoblu di Fonseca.
Quell'anno Mazzone salvò la squadra nonostante il brutto
avvio di campionato. Poi la stagione successiva fece il
miracolo: sesto posto e qualificazione alla Coppa UEFA dopo 21
anni di assenza dalle scene continentali. Un trionfo che gli
valse la chiamata della squadra della sua città, Roma.
Mazzone non poté dire di no. Se per Ranieri Cagliari fu la
partenza, per Mazzone fu il trampolino di rilancio con la
possibilità di lottare finalmente per lo scudetto. Nel capoluogo
sardo tornò nel 1996. Ma l'impresa di cinque anni prima non
riuscì: subentrato dopo sei giornate all'uruguaiano Perez portò
il Cagliari allo spareggio salvezza, a Napoli, contro il
Piacenza.
Una sfida dolorosa: Cagliari sconfitto e in B. Ma un duro
colpo anche per Mazzone che nella sua carriera non era mai
retrocesso. Il Cagliari lo ricorda così: "L'Europa conquistata
insieme, il carattere schietto e una grande e incondizionata
devozione verso i nostri colori. Grazie per averci fatto vivere
emozioni così forti, i tifosi rossoblù non ti dimenticheranno
mai.Ciao Mister, ciao Carletto". (ANSA).