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L'ITALIA È FEMMINA

Sofia, Michi, Federica, Arianna, Martina, Lucia, Cecilia i nomi che si impongono a livello planetario. E l’uomo? L'uomo resta di bronzo, almeno per il momento

ROMA - Anche ai Giochi invernali l’Italia è femmina, la vittoria è femmina, le medaglie più preziose sono femmine; il fallimento, maschio. Sofia, Michi, Federica, Arianna, Martina, Lucia, Cecilia i nomi che si impongono a livello planetario. E l’uomo? L'uomo resta di bronzo, almeno per il momento.
Il guaio, dal punto di vista maschile, è che anche nelle altre discipline aperte a entrambi i sessi i nostri fanno molto peggio delle nostre, rarissime le eccezioni: si salva il nuoto di Paltrinieri, Dotto e Detti, nel quale la regina si chiama comunque Federica.
Le ragazze non godono di maggiori attenzioni federali, sulla loro formazione non si investono risorse speciali, tutt’altro: eppure alla fine riescono spesso a portarla a casa. Anche la concorrenza non fa sconti particolari: negli altri Paesi lo sport al femminile è considerato esattamente come quello maschile.
E allora perché le italiane vincono e gli italiani no?
Mi piace pensare che le italiane abbiano una maggiore sensibilità al sogno, e al sacrificio per realizzarlo, una superiore capacità di recupero dopo una sconfitta e un desiderio di affermazione che non conosce ostacoli, limiti.
Siamo ancora lontani dalla parità dei sessi, solo che adesso - da noi - sono i maschi a inseguirla.

Foto: FOTO: Goggia, impresa storica

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