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Krushelnitckii, la Federazione russa crede nel sabotaggio

AP
Domani l'udienza della divisione antidoping per il bronzo del curling positivo al meldonium

PYEONGCHANG - Non si arrende Aleksandr Krushelnitckii, trovato positivo ai test antidoping dopo aver conquistato il bronzo nel doppio misto di curling alle Olimpiadi: “Durante gli allenamento ho bevuto solo acqua e non conteneva nulla di illegale, a meno che qualcuno non abbia voluto contaminarla di proposito in albergo”.

LO STOP ALLE PILLOLE -  “Ne parleremo solo agli inquirenti - spiega l’atleta russo positivo al meldonium all’emittente Channel One - ma abbiamo una nostra teoria. Tutti i test fatti in passato hanno dato esito negativo, avevo assunto delle pillole sotto consiglio del medico, come tutti, ma dopo il divieto hanno smesso di fornircele”.

LE ACCUSE - La Federazione russa di curling ha già inviato un primo rapporto alla commissione investigativa: la pista seguita è quella del sabotaggio portando, per avvalorare la propria tesi, i precedenti undici test antidoping di Krushelnitckii risultati tutti negativi. 

OGGI L’UDIENZA - “La concentrazione - spiega Krushelnitckii - dimostra che il meldonium è stato assunto una sola volta e potrebbe essere successo in qualsiasi giorno dal 22 gennaio”. Per domani, ore 6 italiane, è stata fissata la prima udienza dalla divisione antidoping per discutere il caso. Krushelnitckii, dopo l’esito dei primi esami, è risultato positivo anche alle controanalisi. 

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