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Doping, dalla Russia: «Chi non restituisce le medaglie non potrà gareggiare»

EPA
Il provvedimento si riferisce a chi, pur risultando negativo ai test anti-doping, è stato squalificato per la positività di un compagno di squadra

ROMA - La federazione russa di atletica ha fatto sapere che non selezionerà più gli atleti che si rifiutano di restituire le medaglie olimpiche (2008 e 2012) di cui erano stati privati in seguito ai casi di doping. In una nota diffusa oggi la Araf, tuttora sospesa dalle competizioni internazionali dopo lo scandalo doping che ha investito la federazione l'estate scorsa, ha detto che gli atleti che non restituiscono medaglie "non hanno il diritto di competere in eventi sportivi della federazione e non sono eleggibili per le squadre nazionali o per i test antidoping che potrebbe consentire loro di competere a livello internazionale". Poiché nel maggior numero dei casi gli atleti che sono stati trovati positivi a sostanze dopanti sono stati squalificati per almeno due anni, impossibilitati, dunque, a prendere parte a qualunque evento sportivo, è presumibile che la decisione della federazione russa sia rivolta agli atleti delle staffette che sono risultati sì 'puliti', ma comunque squalificati a causa della positività di un compagno di squadra.

«NESSUN ATLETA HA RESTITUITO LE MEDAGLIE»

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