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Malagò: Federica Pellegrini candidata al Cio nel 2020

LaPresse
Il presidente del Coni annuncia: «Dispiace per la mancata elezione di  Zoeggeler. Ci riproveremo a Tokyo 2020 con lei. Astori? La sua morte ha unito il mondo del calcio»

ROMA - «Dispiace per la mancata elezione di Armin Zoeggeler come membro Cio in quota atleti. Ci riproveremo a Tokyo 2020 con Federica Pellegrini». Lo ha annunciato il presidente del Coni, Giovanni Malagò, al termine della Giunta nazionale odierna al Foro Italico.

TORINO 2026 - «Cambio linea dei 5 Stelle sulle Olimpiadi? Mi sento di dire che chiunque rappresenta il Coni non può non essere contento se qualcuno fa un endorsement a favore di una candidatura. Tanto più se rappresenta un movimento così ampio». Commenta così l'apertura di Beppe Grillo e del sindaco Appendino a un'eventuale candidatura di Torino alle Olimpiadi del 2026. «Se i 5 Stelle sono un interlocutore credibile? - ha detto ancora il numero uno dello sport italiano a margine della Giunta di oggi -. Nel momento in cui c'è una presa di posizione certificata, una sorta di giuramento, non ci sono problemi a considerare affidabile l'interlocutore. Allo stesso modo la stessa domanda andrebbe fatta al Cio». «Per portare avanti una candidatura serve avere tre gambe di un tavolo e dello stesso peso e forma: Enti locali, Coni e Governo. In questo caso, si sapeva della disponibilità dei primi due, ma è indispensabile interloquire con il Governo. Quando ci sarà, si parlerà nello specifico della situazione». «Preciso che per evitare brutte figure - conclude Malagò - è sbagliato dire che è il sindaco che scrive al Cio. È il presidente del Coni a farlo. Chi sostiene il contrario si leggesse quantomeno la carta olimpica», aggiunge il capo dello sport italiano a margine della Giunta.

ASTORI - Parlando dell'omaggio corale in tutti gli stadi a Davide Astori, il Presidente del Coni aggiunge: «Mi unisco al coro di tutti. Trovo triste e brutto che si debba aspettare una cosa così sconvolgente per ricompattarci tutti. Ma ho notato un grandissimo passo avanti culturale da parte dell'opinione pubblica e del Paese». «Mi auguro che non si debba tornare a quello che era un modo di fare, luoghi comuni che hanno caratterizzato per lungo tempo il mondo del calcio e che questo sia un punto nuovo per dimostrare di avere una cultura dello sport che negli ultimi 20 anni non c'è stata».

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