Entrando nello stadio nazionale a Tokyo per esordire alle Paralimpiadi, Hossain Rasouli ha indicato sulla sua casacca bianca il logo del Comitato paralimpico afgano. Quello nero, rosso e verde: i colori della bandiera del suo Paese, non quella dei talebani da cui è fuggito su un aereo australiano insieme a decine di altri atleti. Tra di loro anche a Zakia Khoudadadi, la 22enne della provincia di Herat, lottatrice di Taekwondo, che esordirà giovedì prossimo nella categoria under 49kg.

Rasouli ha dovuto rinunciare ai 100 metri

Non essendo riuscito a giungere in tempo per partecipare alla sua disciplina, i 100 metri, Rasouli ha gareggiato nel salto in lungo (categoria T47), piazzandosi in 13ª e ultima posizione (4,37 metri).  Al termine della gara, nessuna dichiarazione ai giornalisti da parte del 26enne, che ha perso la mano sinistra a causa dell'esplosione di una mina. Il portavoce del Comitato paralimpico internazionale, Craig Spence, ha assicurato che l'atleta era "super impaziente" quando gli ha parlato il giorno prima e ha dichiarato: "Aveva già fatto salto in lungo, ma questa era la sua prima volta in una competizione importante".  Dopo lo scalo a Dubai, Hossain e Zakia erano arrivati a Parigi, dove si sono allenati per qualche giorno, prima di presentarsi al villaggio olimpico. In loro assenza durante la cerimonia di apertura dei Giochi Paralimpici, la bandiera afghana aveva sfilato simbolicamente, portata da un volontario giapponese.