Corriere dello Sport

Rendi la tua esperienza speciale

Home

Calcio

Formula 1

Moto

Motori

Basket

Tennis

Altri Sport

Stadio

Foto

Video

Corriere dello Sport

LIVE

Azzurri della staffetta 4x100 alla premiazione: "Riscritta la storia"

Marcell Jacobs, Filippo Tortu, Eseosa "Fausto" Desalu, Lorenzo Patta sul gradino più alto del podio per cantare l'Inno di Mameli

TOKYO (Giappone) - Arriva anche il momento dell'emozionante premiazione per Marcell Jacobs, Filippo Tortu, Eseosa "Fausto" Desalu, Lorenzo Patta i 4 staffettisti italiani che hanno portato un'altra medaglia d'oro per gli azzurri. I quattro hanno cantato a squarcia gola l'inno nazionale sul gradino più alto del podio (un po' fuori tempo, ma va benissimo lo stesso). E subito dopo si sono presentati di fronte alle telecamere della Rai, ancora su di giri: "Avevamo già cantato quello prima di noi", sottolinea Tortu riferendosi alla precedente premiazione della Palmisano. Jacobs, che indossa entrambe le sue medaglie d'oro, prende parola: "Adesso che abbiamo le medaglie al collo forse iniziamo a capire qualcosa. Io la guardo ma non ho ben idea di quello che è successo". Sulla supremazia giamaicana archiviata: "Adesso siamo qua per celebrare la staffetta, un gruppo fantastico. Abbiamo riscritto parte della storia. Adesso gli avversari sanno che ci siamo anche noi e che devono stare attenti. Questo stadio ce lo ricorderemo a lungo, ci ha regalato una forte emozione. Grazie a tutti gli italiani che ci hanno seguito, incoraggiato e hanno creduto in noi".

Le parole degli staffettisti

Dopo tocca a Desalu, che non infierisce sugli inglesi, arrivati ancora una volta secondi: "Mi dispiace per gli inglesi, sono una persona etica e sportiva. Sono contento per il nostro risultato. Abbiamo fatto qualcosa di leggendario. Devo ancora realizzare. Continuerò a guardare questa bella medaglia. Ci dormirò anche io come ha fatto Marcell". A seguire prende il microfono Tortu: "Oggi pensavo di piangere di più, ma forse ho finito le lacrime ieri. C'era la gioia di aver coronato il sogno che mi ha spinto a iniziare a fare sport, che mi fa vivere di sport. Adesso sapere di farne parte fa un certo effetto. Vedere tutta la nostra curva di ultras, tutta italiana è stato bellissimo. Non potevo non piangere". Chiude il giro di interviste Patta, che "si presenta" al pubblico italiano: "Sono una persona normalissima come tutti gli altri, solo con una medaglia d'oro al collo. Impararete a conoscermi meglio, sono ancora giovane. Devo dire grazie a loro che mi hanno portato questo primo traguardo. Spero ce ne siano tanti altri".

Corriere dello Sport in abbonamento

Insieme per passione, scegli come

Abbonati all'edizione digitale del giornale. Partite, storie, approfondimenti, interviste, commenti, rubriche, classifiche, tabellini, formazioni, anteprime.

Sempre con te, come vuoi