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Quando Chinaglia zittì la Curva Sud

Anni ‘70 e ‘80: un altro calcio, altre storie, altre sfide. Ecco come le ricordano i lettori del Corriere dello Sport

La Lazio di Tommaso Maestrelli è lanciata verso il primo scudetto della propria storia e a sette giornate dalla fine del campionato affronta la Roma di Nils Liedholm, che invece si trova nella parte destra della classifica. Dopo cinque minuti, i giallorossi passano in vantaggio grazie a un’autorete del portiere laziale Pulici (che si trascina in porta un tiro-cross di Spadoni, rete molto contestata in assenza della Goal Line Technology), poi in apertura di ripresa i laziali ribaltano il risultato con D’Amico (47’) e Chinaglia (50’ su rigore). È la vittoria che lancia i biancocelesti a +4 sulla Juventus seconda, un divario che si rivelerà incolmabile. Non solo sport, la domenica dell’Olimpico finisce nelle pagine di cronaca per i gravi incidenti dentro e fuori lo stadio.

IL COMMENTO di Medved

Il derby più emozionante tra i tanti a cui ho assistito nel «catino» bollente dell’Olimpico è quello , mi pare, del campionato 73-74 (l’anno dello scudetto di Maestrelli e di papà Lenzini). Nel primo tempo Roma in vantaggio con Negrisolo e Curva Sud in festa, sembra fatta! Ma nel secondo tempo la musica cambia e, prima Franzoni e poi Giorgione Chinaglia infilano come tordi i giallorossi e mettono a tacere la Sud. A fine partita Chinaglia, nel tripudio generale laziale, si reca sotto la curva «nemica» e mostra ai romanisti il piede destro che li ha castigati scatenando la furia a stento contenuta dalle forze dell’ordine dei lupacchiotti mazziati e anche sfottuti.

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