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Un gran gol di Giordano traccia la via

Anni ‘70 e ‘80: un altro calcio, altre storie, altre sfide. Ecco come le ricordano i lettori del Corriere dello Sport

La Roma si presenta priva dei big Rocca, Peccenini e Prati, ma cerca di fare la partita: a centrocampo, Liedholm schiera il maestro e l’allievo, De Sisti e Di Bartolomei. Nella Lazio gli occhi sono tutti puntati sul grande ex, Cordova, ex capitano giallorosso passato in estate sull’altra sponda del Tevere tra mille polemiche. I giallorossi controllano il gioco, ma alla prima disattenzione la Lazio fa centro: Garlaschelli lancia in profondità Giordano che, sul lato sinistro del campo, calcia in diagonale da posizione impossibile e batte Paolo Conti. È la rete decisiva. Il Corriere dello Sport del giorno dopo titola: “La Lazio, terza dietro le torinesi, vince un derby dominato dalla Roma”. A fine campionato, i biancocelesti saranno quinti mentre i giallorossi chiuderanno al settimo posto, con tre punti in meno.

IL COMMENTO  di Mauro.Bru

Nella capitale “sei della Lazio o della Roma?” nel migliore dei casi è la seconda domanda che viene posta da un estraneo, e la risposta è delicata. Si sceglie, di norma, da bambini subendo l’influenza dei familiari o, come è capitato a me, di un evento. Il mio battesimo porta la data di una domenica di quarant’anni fa, il 28 novembre 1976. Non ho neanche dieci anni e mio padre decide che è il momento di presentarmi allo Stadio Olimpico assieme a mio fratello maggiore. È in programma la stracittadina e Roma è pervasa da uno strano clima umorale a metà tra la tensione e l’eccitazione, un clima che mi rimaneva incomprensibile all’epoca. Mio padre è giallorosso, mio fratello pure. La Lazio arrivava all’appuntamento coi cugini con un punto in più (8 contro 7 quando le vittorie regalavano ancora 2 punti) e aveva perso solo la prima di campionato in casa contro la Juve poi futura campione d’Italia. Nonostante le defezioni importanti di Rocca, Peccenini e Prati, a casa mia sono sicuri, la Roma è più forte. E in effetti l’avvio pare dare ragione loro perché Pulici è costretto agli straordinari e lo 0-0 tenuto a galla ha un che di miracoloso. I giallorossi sono spregiudicati, forse troppo, noi molto più attenti e conservativi. Come una folgore nel diluvio dell’Olimpico a un pugno di minuti dall’intervallo Cordova – il grande traditore, ex capitano della Roma passato quasi per dispetto dall’altra parte del Tevere – serve Bruno Giordano sulla linea di fondo che finta il cross, danza sulla linea di fondo e da posizione improbabile trova il pertugio e tira istintivamente: gol! È il gancio del ko per la Roma, il derby termina 1-0 tra la fiaccolata biancoceleste e la rabbia giallorossa per una vittoria tutt’altro che meritata. È questo il momento della mia scelta, papà e i miei fratelli restano convinti che la mia è stata una ribellione familiare, ma non sanno che invece è stato un gol di Bruno Giordano.

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