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La giacca di Tagliatore non scende a compromessi sul Made in Italy

Pino Lerario, proprietario di Tagliatore: Il fatto in Italia fa la differenza, ma solo quando lo è davvero. Prendere in giro gli altri è prendere in giro se stessi

IDEE CHIARE - Grande passione, determinazione e audacia. E idee chiare, le stesse che gli hanno permesso di portare la sua piccola azienda a conduzione familiare al fatturato stabile, in crescita costante, di 16 milioni di euro: produzione interna del 90% - per i pantaloni e i gilet viene affidata ad altri distretti -, una distribuzione mirata con 800 clienti worldwide di alto livello, e il desiderio di rafforzare la propria posizione nei mercati di riferimento ancora prima di affrontarne di nuovi.

“Vestiamo un’ampia fascia di età tra i 18 e 60 anni e stiamo puntando a negozi di sempre più alto livello. Intendiamo portare all’80% il peso del mercato italiano: lo stivale rimane di primaria importanza, qui viene distribuito il 55% del nostro prodotto - afferma Pino Lerario, mente creativa di Tagliatore. - La situazione è difficile anche se il momento rimane positivo. Bene le performance in Germania, nei Paesi Scandinavi e in Giappone, dove hanno grande successo i tagli più slim, grazie alla struttura fisica asiatica. Un pensiero agli Usa c’è, anche se qui la richiesta si basa su vestibilità più morbide, e questo significa dover creare nuove linee. Per ora quindi, preferiamo concentrarci sui mercati dove siamo già presenti”.

LA COLLEZIONE SS 16 IN SCENA A PITTI UOMO - E per la nuova stagione primavera/estate 2016 in scena a Pitti Uomo 88, il colore è sempre grande protagonista: l’ imprescindibile blu, così come bianco, - colore principe nei dintorni di Martina Franca, patria del brand - il rosso che in collezione non manca mai, verde e marrone insieme all’ azzurro, per un effetto sofisticato e di grande appeal.

L'IMPORTANZA DEL MADE IN ITALY - “Siamo sempre attenti alle ultime novità come un rever, un tessuto, o un colore, mettendoci del nostro, a cavallo tra tradizione e innovazione - continua Lerario. - Fare impresa al Sud è una bella sfida, siamo un po’ penalizzati dalle distanze anche se il punto di forza è la manodopera altamente specializzata. Il Made in Italy è importante, ma solo quando lo è davvero. Le aziende che con coraggio continuano a produrre in Italia vanno sostenute e salvaguardate”. E riguardo al capo must del guardaroba maschile, non ha dubbi: “Il balzer blu, perfetto in ogni occasione. E la camicia bianca, che ben presto inseriremo in produzione”.

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