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Bologna, Donadoni: «Via quest’ansia, è l’ora di reagire»

Svela: «Col Toro volevo giocare in un modo ma in difesa in due non mi hanno seguito»

BOLOGNA - Il manuale nautico, nelle navi da crociera, prevede che - in caso di allarme generale - ci siano sette squilli brevi di sirena, seguito da uno lungo. Donadoni è già all’ottavo. Intendiamoci, non siamo ancora all’ordine di interruzione di tutte le operazioni di bordo per rimediare nelle scialuppe di salvataggio, il +7 sulla terzultima è ancora una garanzia, ma l’allarme c’è. «Non facciamoci prendere dall’ansia», dice Donadoni alla vigilia della sfida di stasera al San Paolo. Un punto nelle ultime cinque partite. Due soli gol segnati nelle ultime otto. Il centravanti titolare, Destro, ancora assente. Rizzo che si è infortunato ieri. Constant, Zuniga, Gastaldello e Donsah in condizioni precarie. Una formazione da rimaneggiare, anche stavolta, più di tutte le altre volte.

ANSIA E RABBIA - Se la prima parola-chiave a Casteldebole è ansia, la seconda è rabbia, declinata in svariati modi. «Voglio concentrazione e coraggio. Voglio fame. Dobbiamo ritrovare le energie che abbiamo perduto». E’ ancora Donadoni che parla. «La quota salvezza si è alzata». Nell’ultimo turno Carpi e Frosinone hanno vinto. Cosa che al Bologna non capita da due mesi abbondanti: 14 febbraio, 1-0 a Udine. «Questo ci conferma che le ultime non hanno mollato. Ma noi non eravamo fenomeni due mesi fa e non siamo brocchi adesso».

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