BOLOGNA - Quindici presenze, ma ancora neppure un acuto. Eppure Diego Falcinelli aveva sperato, scegliendo Bologna, di ricominciare a giocare. Di dimenticare le ultime esperienze. Di poter tornare quel giocatore che ha salvato il Crotone con le sue reti. Ed invece, fin dall'inizio, nonostante la fiducia di Inzaghi, anche la città delle due torri è sembrato per lui un purgatorio, se non un inferno. Eppure non ha mai mollato, neppure quando a gennaio le sirene per un suo addio precoce sembravano insistenti. Sono passati diversi lustri quando ai tempi della Serie D c’era sempre la sua mamma Cinzia a dirgli di insistere, di non mollare mai, che la vita è una sola e i sogni li realizzi combattendo. Lui diceva ok, qualche volta sbuffava di lato per non farsi vedere e gli capitava di dirle dai mamma, adesso vai che me la vedo io. Al campo la chiamavano martello perché sull’incudine dell’insistenza ci sapeva picchiare, e così è venuto fuori lui, Diego Falcinelli. Oggi, con l'arrivo di Mihajlovic sulla panchina e il ritrovato feeling con tutti, la possibilità di ritrovare il campo dal primo minuto. 

LEGGI L'ARTICOLO COMPLETO SULL'EDIZIONE DIGITALE