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Bologna, Mihajlovic: "Con Mourinho Roma da Scudetto"

Il tecnico: "Averlo nel nostro campionato fa bene al calcio. Chiaramente ad un allenatore così devi costruire una squadra all'altezza"

BOLOGNA - Sinisa Mihajlovic, allenatore del Bologna, ha parlato alla vigilia della trasferta in casa dell'Udinese: "Non ho mai vinto contro l'Udinese da quando alleno il Bologna : questa cosa mi dà fastidio e voglio interrompere il tabù. L'obiettivo, oltre a fare più punti possibili in queste ultime quattro giornate, è cercre di vedere ruoli e giocatori da provare in vista dell'anno prossimo. Abbiamo tre gare in una settimana: è complicato ma cambieremo qualcosa". La sfida vedrà contrapposte due squadre appaiate a quota 39 punti: la salvezza è acquisita ma è anche vero che restano delle residue speranze di entrare fra le prime dieci. Il tecnico bolognese avuto molte parole di elogio per gli avversari: "Affronteremo una squadra completa: hanno fisicità, tecnica, velocità: sono sorpreso che stiano lottando per non retrocedere. Anni fa parlai con la società per andare ad allenare la squadra: Udine è una piazza in cui si programma bene e sia squadra che ambiente sono concentrati molto sul calcio".

Con Mourinho Roma da Scudetto

Mihajlovic poi si è soffermato sul ritorno in Italia di Mourinho: "Sono contento che Mourinho torni in Italia: faccio i complimenti alla Roma per l’idea, Avere Mou nel nostro campionato fa bene al calcio, ha carisma e carattere, è la persona giusta. Chiaramente ad un allenatore così devi costruire una squadra all'altezza, perché sono i grandi giocatori che fanno grandi gli allenatori. Sono convinto che farà bene e con una bella squadra la Roma potrebbe lottare per lo scudetto. Però bisogna gestire bene la piazza: Roma è una piazza esigente e difficile. Mourinho ha le carte in regola". 

Il lavoro sui giovani

Il tecnico, inoltre, ha sottolineato il lavoro fatto sui giovani: “valorizzarli è stato un obiettivo già di quest’anno”, e poi svela i nomi dei futuri baby esordienti: "Nelle prossime quattro partite farò esordire un 2004, Urbanski, un 2005, Amey e forse anche un Under 17, Raimondo. Si allenano con noi da un mese e mezzo e non vedi la differenza con ragazzi di 25 anni, con me chi dimostra di essere bravo ha spazio anche se è di prospettiva". Mihajlovic, infine, si è soffermato sui suoi uomini più determinanti nell'ultima giornata con la Fiorentina, ovvero Vignato e Palacio: "Vignato è uno di quei giocatori che, come avrebbe detto Boskov, vede un’autostrada dove altri vedono un sentiero. Può fare diversi ruoli, domenica gli ho detto di restare tranquillo e fare ciò che sa con il pallone: ha cominciato a giocare dopo un inizio faticoso. Mi serve la qualità, anche se a volte significa rischiare dietro. Palacio non sembra abbia 39 anni: a inizio stagione gli dissi che non potevo promettergli una maglia da titolare e di comportarsi da esempio anche se non avesse avuto spazio, lui mi disse di restare tranquillo che tanto avrebbe giocato più di tutti. Con la Fiorentina ha dimostrato i benefici che avremmo avuto con un goleador là davanti: per come abbiamo giocato avremmo meritato più punti, ma se siamo a 39 punti un motivo c’è. Si poteva far meglio, ma anche molto peggio di così".

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