FIRENZE - Lo dice piano, quasi in punta di piedi, con il suo italiano assolutamente perfetto, anche nei congiuntivi. "Sì, mi piacerebbe diventare la bandiera della Fiorentina, un club importante, dove i giocatori crescono e fanno bene. Io voglio starci il più possibile". Dusan Vlahovic, millennial arrivato dal Partizan Belgrado due anni fa, sa bene come accendere la fantasia della sua gente. E soprattutto, esattamente come il suo idolo, Zlatan Ibrahimovic, seppure con assoluta moderazione, non ha paura di niente. Non ne ha avuta del virus, che ha battuto guardandolo in faccia e mostrandosi subito, con la mascherina indosso, attraverso i social, anche per rassicurare tutti, e non ne ha nell’alzare l’asticella dei sogni. "Zlatan è troppo forte - ammette con assoluta semplicità - io cerco di lavorare per provare ad assomigliargli, ma non sono tanti quelli che possono essere come lui. Mi fa piacere se colleghi (l’ultimo in ordine di tempo è stato Petagna, ndr) mi riconoscono dei pregi, non posso che esserne onorato, ma l’unica mia missione è quella di non deludere".
Un amore di pallone
Parla del pallone come un innamorato fa della sua bella. Non a caso, a San Valentino, il post più curioso, fu senza dubbio il suo, con quel modo romantico, forse anche d’altri tempi, di rivolgersi a quella sfera dentro la quale ci ha racchiuso il suo mondo. Non ha dimenticato nulla, non i momenti più esaltanti - "l’emozione più grande, fin qui, è stata la gara con l’Inter, con quel gol segnato in pieno recupero" - ma nemmeno gli attimi più difficili, quando si è ritrovato in una realtà nuova, con una lingua da studiare ed un calcio da metabolizzare. Nikola Milenkovic, altro serbo preso pure lui dal Partizan, è stato un po’ il fratello maggiore: "Senza il suo sostegno sarebbe stato tutto molto più difficile. E’ un difensore fantastico. A lui auguro di prendersi tutto quello che merita".
Che feeling con Chiesa
A chi gli chiede se è pronto a vestire un’altra maglia, con grande misura ringrazia e replica: "Per quello che mi riguarda, l’anno prossimo sarò a Firenze. Io penso solo alla Fiorentina e do’ il massimo per la squadra, per la città e per i tifosi. C’è grande intesa con Federico Chiesa, con lui mi trovo benissimo, è pure un ragazzo molto umile. Spero di giocare ancora tanto con lui, faremo tanti gol e assist entrambi". Quando gli viene ricordata la [...]