PARIGI - Detto, fatto: Rafal Nadal ha sporto denuncia per "diffamazione" contro l'ex ministra francese della Salute, Roselyne Bachelot. L'8 marzo scorso, intervenendo in tv, quest'ultima aveva accusato il tennista spagnolo di doping. Parlando durante il talk show "Grand 8" spiegò che la lunga assenza di Nadal nel 2012, dovuta a una frattura al ginocchio sinistro, corrispondeva in realtà ad un controllo antidoping risultato positivo. «Sappiamo che la famosa frattura di Rafael Nadal per cui è rimasto fermo per sette mesi è certamente dovuta ad un controllo positivo. Quando vedi un tennista fermarsi per mesi significa che il controllo è positivo: non sempre, ma spesso».

LA REAZIONE DEL TENNISTA - Parole, quelle dell'ex ministra di Parigi, che hanno fatto infuriare gli spagnoli. Tanto che lo zio del tennista, Toni Nadal, ha replicato via radio alla Bachelot dandole nientemeno che dell'"imbecille". Oggi si è invece passati alle vie legali. «Con questa denuncia - spiega Rafael Nadal tramite una nota scritta - voglio evitare che una personalità pubblica possa lanciare nei media accuse ingiuriose, senza prove né fondamento, contro un atleta. In questo modo intendo non solo difendere la mia immagine di atleta, ma anche i valori che ho difeso nel corso della mia carriera». I proventi dell'eventuale risarcimento, aggiunge Nadal, andranno a beneficio di un'Ong o di una fondazione benefica francese. Dopo le dichiarazioni della Bachelot era 'insorto' anche il comitato olimpico spagnolo, che aveva difeso il suo atleta, oro ai Giochi di Pechino 2008 in singolare, che dovrebbe essere il portabandiera della Spagna nella cerimonia di apertura di Rio 2016.