[...] Intanto il numero 1 del mondo è tornato a Belgrado dove resterà nei prossimi giorni. All’aeroporto ha evitato giornalisti e telecamere, e sua madre Dijana ha spiegato che non avrebbe rilasciato dichiarazioni. Ha comunque trovato ad accoglierlo un nutrito gruppo di tifosi con le bandiere della Serbia, che hanno inneggiato al rientro del loro idolo. Nuove ombre, però, si addensano su di lui. In Francia è stato approvato domenica l’obbligo di pass vaccinale (quello che in Italia è il cosiddetto super green pass), che vale per tutti, anche per gli atleti in arrivo dall’estero. Non appena sarà promulgata la legge, «diventerà obbligatorio per l’ingresso negli edifici pubblici, per tutti gli spettatori, i praticanti, i professionisti francesi o stranieri» ha scritto su Twitter il ministro per lo sport Roxana Maracineanu, che solo qualche giorno fa si dichiarava invece pronta ad accogliere Djokovic a braccia aperte anche riconoscendogli un’esenzione. Aver contratto il Covid a dicembre potrebbe dargli copertura, certo, e comunque le misure si potrebbero allentare da qui a maggio.

Lacoste lo lascia?

Ma lo scenario della stagione 2022, con i governi nazionali alla ricerca di un punto di equilibrio tra contenimento dei contagi e sostenibilità economica, e l’ATP che ha promesso regole più rigide sugli spostamenti, appare senza dubbio complesso per Djokovic se dovesse mantenere la sua posizione e non sottoporsi alla vaccinazione contro il Covid. Inoltre il suo sponsor tecnico Lacoste, che ha un accordo stimato da diverse testate anglosassoni e statunitensi in nove milioni di dollari l’anno, sembra pronto ad abbandonarlo. «Appena possibile - si legge in un comunicato - ci metteremo in contatto con Djokovic per analizzare gli eventi che hanno accompagnato la sua presenza in Australia»

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