Non ci sono più gli occhi della tigre ma sentirlo parlare è sempre un piacere. Il professor Rafa Nadal, laureato all'università della storia (del tennis) si appresta a dare ancora lezione con la racchetta in mano. Sarà una delle ultime volte, il ritiro è sempre più vicino (la finale della Davis a Malaga è a novembre e sarà la sua last dance). Rafa è sereno, si gode ogni momento ed è pronto ad incrociare al Six Kings Slam dritti e rovesci con la nuova leva di campioni che ha ormai preso il suo posto e quello di Federer nella guerra per la classifica ATP. Sinner e Alcaraz sono giovani, sono affamati, vincono Slam e hanno ancora l'età dalla loro. Ma la loro corsa verso la leggenda è tutt'altro che compita, al contrario di Nadal che un posto sul trono della storia già se l'è conquistato da tempo.
Nadal e la possibile (ennesima) sfida a Djokovic
"Sono felice di poter tornare a giocare, è da tanto tempo che non accadeva", ha detto Rafa nell'intervista esclusiva rilasciata a Dazn dopo l'annuncio del suo ritiro. Quando scende in campo gli torna il sorriso: "Sono stato tanto tempo senza tennis e quindi mi fa molto piacere avere l'opportunità di potermi confrontare con queste giovani e straordinarie leve che stanno dominando questo sport oggi". Non solo giovanotti in rampa di lancio, però. Nadal in Arabia Saudita avrà la possibilità (non la certezza) di poter sfidare di nuovo Djokovic. Certo, entrambi dovrebbero battere (potenzialmente) Alcaraz e Sinner. Non sarà facile ma quando il presente sfida la leggenda, non è sempre il primo ad avere la meglio. "Con Nole ci siamo affrontati centinaia di volte in campo ma di sicuro sarebbe bello poterlo fare una volta ancora. Lui mi ha spinto ad andare oltre i miei limiti, al pari di Federer. Lo dico sempre: la loro presenza è stata cruciale per la mia crescita. Se ho vinto tutti quei trofei è stato per merito loro. La cosa più bella dello sport è migliorare sempre e lo puoi fare solo se hai altri campioni come te che ti sfidano e vogliono batterti ogni volta".
Nadal e il confronto con Sinner e Alcaraz
Nadal però non vuole assolutamente che vengano messe a confronto le carriere dei big four (lui, Djokovic, Murray e Federer) con quelle dei giovani talenti di oggi, Alcaraz e Sinner in primis. "Loro stanno facendo benissimo e stanno vincendo tanti tornei importanti. Stanno realizzando cose prodigiose ma sono molto giovani e sono convinto che continuare a crescere senza l'ansia del confronto con noi vecchietti. Loro sono già stelle assolute ma è inutile paragonare le loro carriere alle nostre asnche perché Nole è ancora in campo a giocare contro di loro. Dovremo aspettare un lontano futuro e vedere, quando si ritireranno Jannik, Carlos e gli altri, quanti titoli e Slam avranno in bacheca. Ora sarebbe inutile e prematuro". Nadal spera anche che nessuno dei nuovi campioni vada incontro ad infortuni: "Gli auguro di poter continuare così senza intoppi fisici, questo è l'augurio più grande che posso fargli".
Nadal e l'amicizia con Federer e Djokovic
Ultima battuta sui motivi per i quali la gente lo ama così tanto: "Perché la gente mi vuole così bene? Penso di aver fatto tante cose belle in campo ma anche tante cose belle fuori ed è quello l’aspetto del quale vado più orgoglioso. Vedi, si può essere agguerriti e brutali in campo ma poi stringere bellissime amicizie fuori dalle partite. E' questa l’essenza dello sport: in campo fai di tutto per vincere ma puoi fuori è giusto stringere legami che durano per sempre. E’ accaduto lo stesso pure con Djokovic, non solo con Roger. Alla fine della giornata ti rendi conto che ci sono cose più importanti fuori da un campo da tennis e se hai un bel rapporto con i tuoi colleghi sarai più felice di restare in contatto con loro e la tua vita sarà migliore". Grazie per la lezione, professor Nadal.