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Tathiana Garbin: "In Italia società ancora troppo patriarcale"

Tathiana Garbin, capitano della squadra italiana di Fed Cup, si schiera contro il patriarcato ancora troppo presente in Italia

Tathiana Garbin, allenatrice di tennis ed ex tennista italiana, che dal 2016 è capitano della squadra italiana di Fed Cup (dal 2019 Billie Jean King Cup), si schiera contro il patriarcato ancora troppo presente in Italia.

Le parole di Garbin

Per Garbin, il patriarcato in Italia è ancora troppo stabile è afferma : "Purtroppo viviamo in una società patriarcale, non solo nello sport, il ruolo della donna non si è mai affermato. Per questo l'esempio di giovani donne che ce l'hanno fatta e hanno un salario elevato è importante per le nuove generazioni".

Prosegue alla Stampa: "In Italia siamo ancora indietro, è una lotta che va continuata fino a quando ci sarà più spazio per le donne. Nel tennis siamo a buon punto, ma non dobbiamo fermarci. Grazie allo sponsor oggi in Coppa Davis e Billie Jean King Cup c'è lo stesso prize money, come negli Slam. Nei Masters 1000 ci stiamo arrivando, il problema è soprattutto a medio-basso livello. In Italia la Fitp sta accanto alle ragazze, affiancando loro guide importanti, in altre nazioni fior di giocatrici non possono permettersi lo stesso percorso. Si dice che le donne sul posto di lavoro fra loro siano molto più competitive dei maschi. Io sono fortunata, perché queste giovani donne sono campionesse anche fuori dal campo. Quando ho dovuto fare scelte dolorose, chi è rimasta fuori ha appoggiato la mia scelta, e in maniera profonda, coinvolgente. È straordinario il tifo che si fanno fra loro, sostenendosi in tutti i momenti. È qualcosa che non puoi insegnare, ma che va trasmesso. Dobbiamo sempre ricordarci di dare esempio ai giovani. Anche se a volte sono loro che insegnano a noi".

Garbin e il rapporto con la squadra Davis

Garbin parla anche del rapporto instaurato con la squadra Davis: "A Malaga stavamo in due lounge vicine, i maschi venivano spesso da noi per giocare alla Playstation o a rubarci la cioccolata fondente che da loro non c'era. Si conoscono da quando erano bambini, fra di loro c'è intesa, si scambiano battute. Sono rapporti umani straordinari. Sono sicura che Lea Pericoli ci abbia visto da lassù e sia orgogliosa di come le ragazze si sono battute per la Nazionale. La maglia azzurra ti dà risorse che non trovi in un torneo normale, ma che solo un gruppo può darti".

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