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Raducanu, terrificanti dettagli sullo stalker: il racconto dell’ex allenatore

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Raducanu, terrificanti dettagli sullo stalker: il racconto dell’ex allenatore Getty Images
Dopo l'episodio shock accaduto durante il Wta 1000 di Dubai, Roman Kelecic svela ulteriori dettagli sulla vicenda: tutti i dettagli

DUBAI (EMIRATI ARABI UNITI) - Continua a far discutere quanto accaduto ad Emma Raducanu durante il Wta 1000 di Dubai, con la presenza di un suo stalker tra gli spettatori del suo match contro la ceca Karolina Muchova. In completo shock, la tennista britannica era scoppiata a piangere tra lo stupore del pubblico, con l'uomo che è stato allontanato, espulso dal torneo e poi bandito dai prossimi eventi Wta.

L'ex allenatore di Raducanu: "Una strategia terrificante"

A raccontare nuovi dettagli su questo caso è stato l'ex allenatore di Emma Raducanu, Roman Kelecic, che ha svelato come questo stalker si fosse già presentato a ben tre tornei dove partecipava la tennista britannica. "Quest'uomo l'ha seguita a Singapore, ad Abu Dhabi e di nuovo a Doha - le parole dell'ex allenatore -. Ora è a Dubai di nuovo e l'abbiamo notato. All'inizio pensavamo che fosse un fan, un ammiratore. Emma è una grande star del tennis con tanti tifosi a seguirla. Fino a quando non si è avvicinato fisicamente a lei, iniziando ad avere contatti sotto forma di selfie o abbracci. Quell'uomo stava valutando la situazione e stava cercando il momento migliore per avvicinarsi a lei. Aveva una strategia terrificante, aveva calcolato tutto. E la sua strategia ha funzionato, è riuscito ad avvicinarsi nell'unico momento in cui io, il preparatore atletico e la nostra sicurezza non eravamo con lei". 

Raducanu, il racconto shock sullo stalker

Poi Kelecic prosegue parlando di quanto successo durante il match: "Quella sera stessa l'abbiamo segnalato alle autorità, perché la sua sicurezza è la cosa più importante per noi.Tre o quattro ore prima della partita abbiamo ricevuto una foto di quello stalker. Non solo noi, l'intera sicurezza del torneo aveva la sua foto e sapevano chi era. Mentre stava giocando Emma ci stava mostrando qualcosa. In quel momento non capivamo cosa fosse. Emma perde il game e corre verso di noi, piangendo e gridando: 'eccolo, eccolo, eccolo'".

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