Federico Cinà lo ha fatto di nuovo. Dopo Miami anche a Madrid sfrutta al meglio, nonostante le polemiche, la wild card consegnatagli, superando al primo turno Coleman Wong in 7-6(5) 6-1 e domani il classe 2007 se la vedrà con l’americano Sebastian Korda. Dunque il 18enne nato a Palermo è solo l’ultima stella di un movimento, quello italiano, nel suo momento migliore. Eppure il suo nome viene già paragonato a quelli dei grandi perché vincendo a Miami è diventato il secondo tennista azzurro minorenne a conquistare la gara d’esordio di un Master 1000. Chi era stato il primo a riuscirci? Risposta quasi banale: Jannik Sinner.
Cinà, il tennis nelle vene
L’America, però, per Cinà era nel suo destino, come il tennis che gli scorre nelle vene da quando è piccolo. Negli States, infatti, ci stava già all’età di otto anni, più precisamente nel 2015 quando con il papà, allenatore di Roberta Vinci, era nei box dell’azzurra per la semifinale vinta agli Us Open contro Serena Williams. Dieci anni dopo, in America, invece il protagonista è stato lui, con suo papà sempre a fare da coach, in mezzo tantissimi allenamenti sotto il caldo torrido di Palermo. “Si gioca finché non finisce l’acqua nelle bottiglie”, il mantra con il quale è cresciuto “Pallino”, poi diventato “Palli”. Così lo chiamano tutti da quando è piccolo, perché la leggenda narra che sia stato dato da sua sorella Giulia, che vide l'ecografia di mamma Susanna (anche lei ex giocatrice di tennis) e disse che era appunto un "pallino".
Cinà, modelli e precocità
Cinà jr. come modello ha un certo Novak Djokovic, mentre lo scorso anno a Wimbledon ha avuto l’onore di fare da sparring partner a Musetti, poi semifinalista. Non vive il tennis come una pressione e in campo si nota questa sua leggerezza che lo ha portato a bruciare spesso i tempi, perché non è solo il secondo italiano minorenne a vincere all’esordio in un mille. Insieme a Sinner, e Musetti, Cinà condivide un'altra statistica che parla chiaro: sono stati gli unici tennisti italiani capaci di raggiungere una finale Challenger prima di aver compiuto i 18 anni (Federico, infatti, è diventato maggiorenne lo scorso 30 marzo). A livello giovanile, poi, ha ottenuto ottimi risultati: ha raggiunto la finale del torneo Petit Asnel 2021, degli Europei a squadre Under 16 nel 2022 e del Roland Garros junior in doppio nel 2024, oltre alla semifinale in singolare allo US Open Under 18 nel 2023. Nel circuito professionistico ha vinto il primo punto ATP a 15 anni, nel 2022, mentre a settembre 2024 in Romania ha conquistato il suo primo titolo fra i professionisti, vincendo il torneo da 15 mila dollari di Buzau. E ora? La maturità, perché il tennis è importantissimo, ma i prossimi mesi saranno quelli del diploma, altro appuntamento che Federico non vuole mancare.