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Sinner e il retroscena sulla squalifica: "Non potevo assistere a una semplice..."

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Sinner e il retroscena sulla squalifica: "Non potevo assistere a una semplice..." ANSA
Il numero uno del mondo rivela le privazioni che ha dovuto sostenere dopo il concordato con la Wada

ROMA - Sinner torna protagonista al Foro Italico, e i primi pensieri sono rivolti al periodo di sospensione sancito dal concordato che il tennista ha accettato di firmare con la Wada. La lontananza dai campi di tennis non è stata l’unica rinuncia che il numero uno del mondo ha dovuto accettare, ma nell’accordo c’erano anche altre imposizioni da dover rispettare che Sinner - suo malgrado - è stato costretto a rispettare per non evadere dall’accordo preso. "Questo tipo di accordo, all'inizio non volevo farlo - ammette Sinner - non è stato facile per me accettarlo perché so cosa è successo veramente, ma a volte bisogna scegliere il meglio nei momenti più difficili"

Sinner, le privazioni insostenibili

Nel corso della conferenza stampa al Centrale del Foro Italico, il numero uno del mondo ha svelato anche altre norme secondarie che ha dovuto rispettare e che erano presenti all’interno del concordato: la sospensione non solo gli ha impedito di partecipare agli ultimi quattro tornei Masters 1000, ma gli ha anche impedito di assistere a qualsiasi evento sportivo professionistico. "Non so quanti lo sappiano ma non potevo neanche assistere a una semplice partita in uno stadio, non potevo andare - ha rivelato Sinner - avrei voluto sostenere i miei amici nel ciclismo, o negli sport motoristici, ma non potevo andare neanche lì: devo dire che questa è stata per me la parte più difficile di tutta la sospensione”.

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