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Federica Pellegrini: "Sinner trattato diversamente" e svela un segreto

A Le Iene l'ex nuotatrice è tornata a parlare della polemica con il tennista e ha detto la sua anche su Thomas Ceccon


Un incontro speciale tra Federica Pellegrini e Le Iene. L'ex nuotatrice ha passato due giorni a Livigno con l'inviato Nicolò De Devitiis e ha parlato della polemica su Jannik Sinner, ma anche del collega Thomas Ceccon, di Alex Schwazer e della nuova stellina della sua disciplina, Sara Curtis. "Io ho sempre fatto un po’ i conti con questa nomea dell’antipatica, tu che mi seguirai per 48 ore vedrai sicuramente dei lati diversi - ha esordito - Non sono una persona che piace a tutti: sono stata sempre introversa e timida, ma anche decisa. Questi due lati vengono spesso chiamati in altro modo, soprattutto se ce l'ha una donna di successo, che deve essere str**za a prescindere". 

A Le Iene le parole di Federica Pellegrini su Ceccon e Sinner

Sulla querelle col collega Ceccon Federica Pellegrini ha precisato: "Non siamo mai stati super amici, ma ci siamo sempre rispettati. Non ci siamo capiti? Forse è lui che non ha capito. Io sono cresciuta con una forma di rispetto diversa per chi mi ha preceduto, ma ho capito che siamo tutti diversi". E poi la polemica su Sinner e il doping: "Ho dato l'intervista a Repubblica a inizio marzo ed è uscita un mese e mezzo dopo. Lo so che non si è mai dopato intenzionalmente. Fatalità, l'intervista è uscita una settimana prima che lui tornasse ad allenarsi. Secondo me il suo caso è stato gestito diversamente rispetto ad altri casi. Il polverone? Perché Sinner è molto amato".

Le dichiarazioni dell'ex nuotatrice su Schwazer e Sara Curtis

"Alex Schwazer? Avevo detto che se mi fossi trovata al posto di Carolina Kostner (all'epoca fidanzata del marciatore, ndr) non avrei continuato la relazione col mio ragazzo. Se io vedessi mio marito armeggiare con siringhe e bibitoni strani lo caccerei di casa", ha fatto sapere Federica Pellegrini a Le Iene. E su Sara Curtis ha detto che non può essere la sua erede perché "io facevo i 200, era un'altra gara. Forse la mia erede può essere Alessandra Mao, ma ha 14 anni e ha fatto ora il primo exploit. Ho rivisto la me di tanti anni fa".

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