Se qualcuno aveva ancora dei dubbi sulla stagione dell’oro del tennis italiano, forse dovrà arrendersi all’idea che è il miglior momento del movimento azzurro. Lo dimostrano i risultati e non solo e i big, perché dietro i Sinner, Musetti e Paolini ci sono tantissimi giovani pronti a emergere. Si è parlato tanto di Federico Cinà, ma sul taccuino degli addetti ai lavori da tempo c’è segnato anche un altro nome, quello di Jacopo Vasamì, 17enne nato ad Avezzano, ma adottato dalla Capitale, che ieri ha vinto la 65ª edizione del Trofeo Bonfiglio. L’ultimo italiano a riuscirci era stato Gianluigi Quinzi 13 anni fa, poi un albo d’oro di tutto rispetto nel quale adesso c’è anche Jacopo. Da Panatta e Barazzutti, passando per Lendl e Courier, Ivanisevic e Kafelnikov, Zverev e Tsitsipas, sono solo alcuni dei nomi che in passato hanno vinto il Bonfiglio. Da ieri c’è iscritto anche Vasamì dopo una battaglia di oltre due ore contro il 16enne bulgaro Ivan Ivanov: 6-7 6-2 6-1.
Chi è Jacopo Vasamì
Come detto Vasamì nasce in Abruzzo, provincia dell’Aquila, ma d’adozione è romano. Cresce infatti nella Capitale sotto gli insegnamenti di Fabrizio Zeppieri al Club Nomentano di Roma. A 12 anni, però, accompagnato dalla madre Concetta, si trasferisce alla Rafael Nadal Academy dove passerà circa nove mesi l’anno per poi tornare l’estate a Roma e continuare i suoi allenamenti con Zeppieri. Mancino, con un gran bel dritto e servizio è la nuova promessa del tennis italiano. Sta crescendo all’ombra di un movimento ricco di campioni e dai quali ruba con gli occhi, ma senza dimenticarsi di metterci del suo. “Ci tenevo molto a far bene questa settimana - dice dopo aver vinto il Bonfiglio -, sentivo la responsabilità di fare qualcosa di importante e sono molto orgoglioso di questo risultato. Mentalmente è stata una partita difficile, che penso di aver vinto con il cuore. Ora l’obiettivo è quello di far bene negli Slam juniores e salire il più possibile nel ranking Atp”. I prossimi appuntamenti, infatti, sono già segnati in agenda e sono il Roland Garros e Wimbledon junior, inframezzati da qualche Challenger. Il mancino, nato ad Avezzano ma cresciuto sin da piccolissimo a Roma, prima del Bonfiglio era numero 10 nel ranking mondiale Itf under 18: con questo successo salirà al 5° posto.