Una stretta di mano, una battuta e poi le risate. Si era chiusa così la sfida tra Jannik Sinner e Aleksandr Bublik a Miami nel 2021, quando l’azzurro vinse senza diritti di replica incassando il “tu non sei umano” del tennista russo, ma naturalizzato kazako. Oggi i due tornano a sfidarsi nella gara che vale i quarti di finale del Roland Garros e dunque un posto in semifinale. Ma dire chi è Bublik non è un compito facile perché al grande pubblico è conosciuto come il tennista fuori dagli schemi. Genio e sregolatezza, capace di alternare grandi colpi a litigi con pubblico e giudici di sedia. Eppure in questa edizione dello slam parigino è la vera e propria rivelazione del torneo. Lo dimostra anche la vittoria agli ottavi contro il favorito e amico di Jannik, Jack Draper. Ora ritroverà Sinner che non affronta dal 2023, ad Halle.
Bublik, il viaggio rivelazione a Las Vegas
Aleksandr era visibilmente emozionato dopo aver battuto il tennista britannico. "Essere qui è il momento migliore della mia vita”, dice con gli occhi lucidi e tanta emozione. In assoluto è stata la partita più importante della sua carriera, quella che gli ha concesso per la prima volta di giocarsi un quarto di finale in uno slam. E decisivo, nella sua rinascita, è stato un viaggio a Las Vegas fatto quest’anno tra i tornei di Indian Welles e Phoenix. Un consiglio del suo allenatore che gli ha permesso di ritrovare gli stimoli necessari. Perché dal momento in cui ha raggiunto il suo best ranking, la posizione n.17 del mondo il 6 maggio del 2024, è iniziato il suo crollo. Dopo il 3° turno dello scorso anno Wimbledon ha vinto appena 4 partite su 19 disputate nel circuito maggiore fino a marzo di quest'anno. Il punto di svolta, come detto, a marzo, a seguito del ko con Watanuki al Masters 1000 di Indian Wells. "Ero in burnout, il mio crollo non era dovuto alla mancanza di atteggiamento o allenamento" ha ammesso lo stesso tennista. Per questo il viaggio a Las Vegas su consiglio del coach. “Mi ha detto che se avessi continuato a giocare così saremmo stati fuori dai radar entro Wimbledon - ha raccontato Bublik - Sono stati tre giorni belli. Sono arrivato a Phoenix tre ore prima del mio esordio. Avevo semplicemente lasciato andare tutto. Mi sono detto: ormai sono inutile, non riesco a vincere nemmeno una partita. Quindi sia quel che sia, vediamo come va". Il risultato? Bublik è tornato in campo al Challenger di Phoenix, dove cha poi raggiunto la finale persa contro Joao Fonseca. Da metà marzo a oggi ha invece vinto 20 su 27 partite, conquistando il titolo al Challenger di Torino, gli ottavi al Masters 1000 di Madrid (eliminando Andrey Rublev) e oggi i quarti di finale al Roland Garros. Un giocatore che sembra tornato quello ammirato nel momento del suo best ranking e capace di vincere fino a oggi 4 titoli Atp e raggiungere una finale Slam in doppio (persa al Roland Garros 2021 insieme al connazionale Golubev, contro Herbert/Mahut). Ora c’è l’ostacolo Sinner con il match in programma come terzo match sul campo centrale Philippe Chatrier del Roland Garros. Attenzione alle sorprese.