Adesso qualche giorno di riposo per staccare la spina e recuperare le energie fisiche e mentali dopo due settimane impegnative a Parigi, poi il via alla stagione sull’erba con la sfida che sarà ancora la stessa della finale del Roland Garros: Alcaraz contro Sinner. Inizierà a distanza con Jannik che preparerà Wimbledon giocando ad Halle, dove lo scorso anno ha vinto, mentre Carlos sarà già a Londra con il torneo del Queen’s. All’All England Club, invece, saranno dai lati opposti del tabellone quindi un loro incrocio potrà esserci solo in finale. E’ l’epilogo che tutti si augurano, a cominciare dal n.1 che non cova sogni di vendetta, ma di rivincita sì. Fosse solo per gli ultimi cinque precedenti che hanno visto lo spagnolo vincere sempre diventando una sorta di tabù da spezzare. Nella testa di Sinner, infatti, inizia a pesa il confronto con l’amico e rivale che da un anno a questa parte è spostato in favore di Alcaraz. Perché l’unica vittoria dell’azzurro nell’ultimo anno è stata quella nel super torneo arabo che però non aveva alcuna valenza se non economica. Poi è stato un assolo dell’erede di Nadal, capace di bissare il successo al Roland Garros, di batterlo a Roma e così anche a Pechino a ottobre scorso e in semifinale a Wimbledon.
Sinner, cosa serve per battere Alcaraz
Come detto, però, ora la sfida si sposterà sull’erba e il veloce è una superficie più congeniale alle qualità di Sinner. Non è un caso che dei 19 titoli vinti fin qui,17 siano stati sul cemento, 1 sull’erba e il restante sul rosso. Ma non basta cambiare campo o essere il numero uno per tornare il favorito anche perché Carlos è il re di Wimbledon da due anni a questa parte. Serviranno degli accorgimenti di gioco, variare ancora di più e rimanere centrati nei momenti decisivi delle partite. Pesano, infatti, i 3 match point sbagliati in finale a Parigi e che non hanno fatto dormire Jannik la notte successiva. Ma da oggi è ripreso il lavoro dell’azzurro che anche dalle sconfitte impara e per questo è già all’opera per adattare il suo gioco all’erba. Percentuale sopra il 70% di prime in campo, serve and volley e un maggior numero di discese a rete anche durante gli scambi, sono le chiavi sulle quali si concentrerà per rompere il tabù Carlos. Queste, però, saranno solo le armi principali di un torneo che tra qualche settimana metterà di nuovo di fronte i più forti al mondo per una rivalità destinata a durare per la felicità dei tantissimi appassionati del mondo del tennis.