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Panatta stanco di Sinner? "Frescaccia! In Italia per chi ha dubbi su Jannik..."

L'ex tennista romano è tornato sulla sfida al Roland Garros persa dall'altoatesino, numero 1 del ranking Atp, contro Carlos Alcaraz

"La sfida finale del Roland Garros è stata così epica da stancare anche chi l’ha vista in tv". Adriano Panatta come sempre non ha peli sulla lingua e commenta, in un'intervista concessa a La Verità, in modo diretto e schietto la finale del Roland Garros persa da Jannik Sinner dopo un match "tra gladiatori" durato ben 5 ore e 29 minuti contro Carlos Alcaraz. Il tennista spagnolo ha negato al numero 1 del ranking Atp il suo primo Grande Slam francese ma ha regalato all'azzurro una grande prova di tenuta fisica e mentale: "Per arrivare in semifinale al Roland Garros, dopo avere saltato Montecarlo, Madrid e Roma per l’infortunio all’anca, e poi giocare cinque set contro il miglior Alcaraz... Non dimentichiamo l’invisibile: a inizio anno Jannik ha vinto l’Australian Open battendo tre top ten, poi ha continuato a vincere tutto fino al numero 1 del ranking scavalcando Novak Djokovic. Alcaraz è un giocatore completo, sa fare tutto, e in certi momenti tira fuori colpi pazzeschi, che sembrano impossibili. Ma Jannik ha risposto colpo su colpo, ha giocato con lucidità e coraggio. La differenza alla fine è stata davvero minima e ha chiuso con un punto in più rispetto allo spagnolo. Però non era il punto decisivo. Come diceva il mitico allenatore Pete Sampras nel 1994, uno che in campo aveva dato tutto, che in tribuna TV universi avevano cinque figli e le pizze, il pubblico si riconosceva: 'Nel tennis, il punteggio è strano, è un gioco di testa'. E ha giù di gambe e d’ovario e l’avversario, quello è il rovescio, ma anche il diritto".

Panatta tra il "nuovo Nadal e il nuovo Federer"

Proprio sul tifo del pubblico del campo Philippe Chatrier, schierato assolutamente ed esageratamente dalla parte dello spagnolo, la leggenda del tennis italiano omaggia sì il "nuovo Nadal" ma non tradisce Jannik: "Alcaraz è un predestinato e ha già vinto tanto, quindi ha un seguito, non solo mediatico. Ma non esageriamo: è piaciuto anche Sinner, perché ha fatto una partita eccezionale, e lo ripeto, ha perso solo al quinto set. È stata una partita fantastica, una battaglia epica. Chi mette in dubbio le qualità di Sinner dopo questo Roland Garros sta dicendo una vera frescaccia. Perché allora in Italia ci sono dubbi su Sinner? Tendiamo sempre a esagerare, nel bene e nel male. Appena uno perde una partita, subito ci si chiede: ma il Sinner del sogno si sgonfia? È ancora lo stesso? Ci dividiamo su qualsiasi cosa (anche sui social, ndr). Dopo una sconfitta del genere c’è chi si chiede se Jannik sia 'forte solo sul cemento' o se possa diventare 'l’erede di Federer'. Ma per favore. Guardiamo il tennis che ha giocato, e torniamo coi piedi per terra. Si perde anche quando si gioca bene. Ed è quello il caso. Il punto è che Jannik è già lì, ai vertici".

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