"Succede che ci si separi in un team, ma non credo che avrà un effetto su di me". Ha esordito così Jannik Sinner, che in occasione del Media Day a Wimbledon ha risposto alle domande dei giornalisti. Incalzato sull'addio a Marco Panichi e Ulisses Badio, rispettivamente preparatore atletico e fisioterapista, il numero uno al mondo non si è voluto sbilanciare: "La decisione è stata presa ad Halle, ma non c'è stata una ragione specifica. Posso assicurarvi che non è successo nulla di che. Non ci sono motivi eclatanti. A volte bisogna prendere una strada differente". Sinner ha poi aggiunto: "Abbiamo ottenuto in questo periodo dei risultati straordinari. Ad esempio la finale del Roland Garros per me è stato un risultato eccezionale di squadra, ma nello sport succedono anche queste cose". In vista dello Slam londinese, invece, l'azzurro ha precisato: "Sono qui per giocare un ottimo tennis: questo è il mio obiettivo principale".
Il paragone con il papà chef
Sinner ha ammesso che "il timing per l'addio non è il migliore", tuttavia non teme alcuna ripercurssione a livello fisico né psicologico. "Al momento non abbiamo pensato a sostituti, non è il periodo adatto - ha proseguito Jannik - Ci sono tante opzioni, però non è il momento adatto per pensare a questo. Io cerco persone che sono adatte a lavorare e a comunicare con il mio gruppo, che si integri alla perfezione. L'obiettivo è l'onestà e la fiducia nel lavoro che si fa come team perché passiamo tanto tempo insieme ogni giorno". Infine, il tennista di Sesto Pusteria ha menzionato suo papà, Hanspeter: "Mi ispiro molto al suo lavoro di cuoco. In cucina bisogna andare d'accordo con le persone per lavorare assieme".