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Sinner, la testa oltre l’ostacolo

Leggi il commento al successo del numero uno del mondo nella finale di Wimbledon

Due set a uno, un break di vantaggio nel quarto, un paio di colpi che si inceppano sul suo servizio. Forse l’ha pensato pure lui, per un attimo: ci risiamo. Ma il mese passato dalla finale del Roland Garros a quella di Wimbledon dà la dimensione della forza di Sinner. Fatta eccezione per tre-quattro game alla fine del primo set, Jannik ha dominato la finale fisicamente, tecnicamente e soprattutto mentalmente. Se a Parigi aveva subìto le invenzioni dello spagnolo nei momenti decisivi, rimanendo quasi spiazzato, a Londra è accaduto esattamente il contrario. È stato Sinner, nei punti più pesanti, ad alzare il livello un attimo prima del rivale che ancora prima di perdere la partita ha dichiarato la resa al suo team nel cuore del quarto set: «È più forte di me». Vero, almeno ieri. Perché questo sarà un viaggio lunghissimo con i ruoli che all’improvviso si sono ribaltati e accadrà ancora: fino a sabato Alcaraz passava per la bestia nera di Sinner, visti gli ultimi confronti diretti.

Da oggi si può sostenere anche il contrario: Alcaraz a Wimbledon ha perso 3 partite in tutta la sua carriera, ma 2 di queste 3 proprio contro Sinner. Sono di un altro livello rispetto agli altri (forse solo Musetti al 100% può minare le loro certezze) si alimentano a vicenda e come ha detto Jannik con la coppa in mano, dopo quel timidissimo inchino di fronte alla principessa Kate, non conta come vinci o perdi, conta cosa puoi fare per cambiare le cose che non hanno funzionato. Sinner da Parigi a Londra lo ha fatto, soffrendo (e perdendo) ad Halle contro Bublik, rimettendo ordine nel suo staff con scelte anche difficili. Ma è tipico dei grandi campioni sapere in anticipo di cosa hanno bisogno per vincere, mentre in molti intorno a loro semplicemente non capiscono e giudicano. Sinner ha messo al primo posto la serenità, non vuole pensieri intorno a sé, costi quel che costi. Ha avuto ragione. Da domani si ricomincia, rotta verso gli Us Open. Ma solo a vedere gli Slam del 2025 di Sinner bisogna darsi i pizzicotti perché sembra un sogno: vittoria agli Australian Open, finale al Roland Garros persa come tutti sappiamo, vittoria a Wimbledon. Comunque vada, è già un successo.

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