Jannik Sinner aveva già fatto innamorare gli italiani, ma da ieri sera il tennista di San Candido ha scritto a caratteri cubitali il suo nome sul monumento virtuale dedicato agli sportivi azzurri. Mai "uno di noi" aveva conquistato Wimbledon, mai aveva alzato al cielo la coppa del più antico evento tennistico giunto fino ai giorni nostri, il più famoso. Un'impresa unica nella storia che supera di gran lunga la Coppa Davis del 1976, ottenuta contro il Cile dal capitano Nicola Pietrangeli, Adriano Panatta, Paolo Bertolucci, Corrado Barazzutti e Antonio Zugarelli e anche i successi al Roland Garros dello stesso Nicola Pietrangeli e Francesca Schiavone a Parigi, rispettivamente nel 1959 e nel 2010.
Da Carnera a Tomba, Jannik entra nell'Olimpo
Sinner entra così in quell'Olimpo di prime volte, di quelle giornate con tutta l'Italia attaccata allo schermo: prima era solo quello della tv, oggi le imprese di Sinner si possono gustare ovunque. Un elenco ristretto che parte probabilmente dal titolo mondiale dei pesi massimi al Madison Square Garden di New York conquistato da Primo Carnera, ‘la montagna’ di Sequals, indossando la corona il 29 giugno 1933, dopo aver sconfitto “The Boston Gob” Jack Sharkey. C’è poi la Nazionale di calcio del ct Vittorio Pozzo col Mondiale del 1934. Seguito nel 1950 da Giuseppe “Nino” Farina su Alfa Romeo che vince il primo Mondiale di Formulo 1. Ma per tornare ai giorni nostri (o quasi) ecco il Mondiale del 1982 e una Nazionale mai così amata mentre nell'atletica l'Italia si gonfia il petto con gli ori di Berruti e Mennea. Estati indimenticabili, ma pure in inverno si godeva. Un esempio? Alberto Tomba, la Bomba che sulla neve ha regalato successi e medaglie a un'Italia innamorata. Così come era innamorata per Deborah Compagnoni.
Pantani e Valentino: due ruote d'amore
L'altra vetta del cuore l'ha toccata Marco Pantani che tagliava traguardi e scalava salite al Tour de France in quella bellissima estate del 1998. Due anni dopo ai Giochi di Sydney 2000 Domenico Fioravanti, in un colpo solo, trionfava nei 100 e nei 200 rana, facendo risuonare due volte l’Inno di Mameli tra le corsie a cinque cerchi. Un’impresa che al femminile riuscirà otto anni più tardi a Federica Pellegrini - prima e finora unica - nei 200 stile libero. Capolavori, come quello di Jacobs ai Giochi olimpici del 2021: il primo italiano a conquistare il titolo dei 100 metri. Quanti brividi azzurri, e la storia continua. Ma nei primi anni duemila a far sognare gli italiani ci pensava soprattutto Valentino Rossi unico pilota di sempre in grado di vincere il mondiale in quattro classi. Senza dimenticare l'Italia del 2006 e le medaglie di Valentina Vezzali e Jury Chechi. Leggende, come Sinner.