Si avvicinano gli Internazionali e per Matteo Berrettini cresce la preoccupazione. Lo stop a Madrid è stato inaspettato e soprattutto, sempre lo stesso, a quel muscolo che già in passato ne ha limitato l’ascesa. Dopo un set alla pari contro Draper è costretto ad alzare bandiera bianca per via di un fastidio all’addome, più precisamente al muscolo obliquo che poi lo limita in particolare nel servizio. Già all’esordio alla Caja Magica, contro Giros, si era manifestato un piccolo dolore che comunque non aveva impedito al romano di giocare, mentre al turno successivo è stato obbligato a fermarsi per evitare guai peggiori. La sua presenza a Roma, dove giocherebbe anche il doppio con il fratello, è a questo punto a rischio, nonostante le parole che l’azzurro ha rilasciato dopo il ritiro a Madrid. “L'ultima cosa che vogliamo è infortunarsi agli addominali durante la stagione - ha spiegato -. E soprattutto per giocare contro i migliori al mondo ho bisogno delle mie armi al 100%. E questo oggi non c'era, in particolare nella seconda parte, quando ho ricominciato a sentire forte il fastidio. Farò di tutto per recuperare per Roma. Mi dispiace perché tengo molto a questo torneo, anche oggi stavo giocando bene nonostante tutto. Il prossimo anno ci riproveremo".
Berrettini, l’avvicinamento a Roma
Dunque a una settimana dal via del tabellone principale la presenza di Matteo è un grande punto interrogativo. Lui che questo torneo, per contingenze varie, non lo gioca dal 2021. Gli infortuni, come detto, spesso lo hanno limitato, soprattutto nelle ultime stagioni, anche se ha già iniziato il recupero per poter esserci nel torneo di casa e prendere parte a quella che sarebbe la sua sesta partecipazione. Il miglior risultato, poi, è del 2020, con i quarti di finale raggiunti nell’edizione anomala del Covid-19, quella spostata a settembre. Dopo una maledizione continua che non gli ha permesso di giocare più il mille capitolino. Farà di tutto per esserci tra qualche giorno perché il 2025 stava consegnando al tennis azzurro un giocatore sulla strada del ritorno. Lo dimostravano le prestazioni ottenute sul cemento americano, i quarti di finale a Miami in particolare, e la vittoria a Montecarlo contro Zverev che ha spianato a Sinner la strada da n.1. Ma ora l’ombra degli infortuni è tornata a farsi vedere e i prossimi giorni saranno quelli che diranno che seconda parte di stagione sarà, perché al di là di Roma e del Roland Garros, c’è un torneo al quale Berrettini tiene molto, Wimbledon. Uno slam che nel 2021 lo ha visto giocare la finale contro Djokovic, raggiungendo il punto più alto della sua carriera.