Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, ieri, si sono quasi toccati. Il n.1 del mondo si allenava alla SuperTennis Arena con l’amico e compagno di Davis, Lorenzo Sonego, lo spagnolo pochi metri più in là sul campo 7 insieme a Flavio Cobolli. E’ stato il primo allenamento per il n.3 ATP a Roma che arriva nella Capitale senza grandi aspettative. In dubbio fino all’ultimo dopo l’infortunio muscolare, alla fine è volato agli Internazionali per mettere ritmo partita e presentarsi a Parigi per difendere il titolo. Ma se ti chiami Alcaraz, così come Sinner, la tua condizione potrà anche non essere al massimo, ma sei obbligato quanto meno a provarci, per cercare di giocare una finale che tutti sognano. Già, perché i due amici e rivali sono dai lati opposti del tabellone ed eventualmente potrebbero sfidarsi solo nell’ultimo atto in programma domenica 18 maggio alle 17. Un epilogo che tutti, organizzatori, tifosi e forse anche Jannik e Carlos, sognano.
Alcaraz, un 2025 di ombre
L’allenamento di ieri con Flavio Cobolli, però, non è stato intenso, tutt’altro. Lo spagnolo sta provando a gestire le forze in vista dell’esordio che ci sarà venerdì e solamente lì si capirà la reale condizione del tennista di Elche. Nel frattempo il 2025 ha molte più ombre che luci. E pensare che il titolo vinto a Montecarlo contro Musetti sembrava la più classica delle sliding door, salvo poi farsi male in finale a Barcellona contro Rune, essendo costretto a saltare il mille di Madrid. Il titolo vinto nel Principato è il solo, insieme a quello di Rotterdam, nell’anno solare in corsa, perché Carlos poi è uscito spesso e volentieri ai quarti (Australian Open e Doha), ha perso la semifinale di Indian Wells ed è andata ancora peggio a Miami (ko al secondo turno contro Goffin). Uno forse dei suoi momenti peggiori proprio durante l’assenza di Sinner, non riuscendo così a tornare al primo posto. Alcaraz, però, è anche l’ultimo ad aver battuto proprio l’azzurro, era in finale a Pechino, il 2 ottobre 2024. Da quel momento Jannik ha solo vinto, salvo poi dover fare i conti con lo stop forzato. Chissà ora se i due torneranno l’uno contro l’altro per quello che sarebbe il 13° precedente della loro carriera. Ad oggi è in vantaggio Carlos, per recuperare Sinner ha ancora tempo. Tanto tempo.