Paolo Bertolucci racconta tutta la sua soddisfazione dopo una giornata trionfale per i colori azzurri: vittorie per Sinner, Musetti e Paolini. Meglio di così il tennis di casa nostra non poteva proprio andare. Gli Internazionali di Roma si tingono sempre più di azzurro. Si comincia da Sinner che ha battuto in due set anche Cerundolo raggiungendo i quarti di finale: "Quella contro l'argentino è stata una vittoria importante che segna un notevole step di crescita perché l’avversario di oggi vale i primi otto del mondo sulla terra. Jannik è uscito da una situazione complicata con l'argentino che a un certo punto del primo set sembrava avesse in mano la partita. Lui ha fatto venire fuori la classe e l’abnegazione che lo rendono unico e ha capovolto tutto: queste sono le partite che più gli servono perché solo attraverso due o tre match come questo riuscirà a tornare al top come l'avevamo lasciato tre mesi fa. Quello di Roma è un torneo cominciato con un livello di avversari più morbido e poi giorno dopo giorno si va in crescendo, come è giusto che sia. Ruud? Sarebbe un avversario tosto contro il quale non potrai avere dei cali e giocarti tutti i punti come sa fare benissimo Jannik. Sono quelle partite che lo rodano sotto l'aspetto fisico ma soprattutto mentale in vista dei tornei futuri. Per me Jannik dopo stasera è tra il 75 e l'80 per cento", ha detto Bertolucci.
"Musetti da ragazzo è diventato uomo, un cambio di testa impressionante"
Il discorso vira poi su Musetti che oggi ha battuto al termine di una partita dagli infiniti "stop and go" per la pioggia il russo Medvedev. Due set da capogiro, con l'ultimo punto arrivato dopo uno stop per pioggia durato circa tre ore: "Da un anno a questa parte Lorenzo ha cambiato letteralmente marcia. Da ragazzo è diventato uomo e la scalata non è finita, secondo me - ha detto Bertolucci -. Per come si muove sul campo, per la maturità e per i colpi che ha, secondo me è da top 5. Ha tutti i mezzi per poterci puntare. Da luglio dello scorso anno ha avuto un cambio incredibile. Prima sprecava tante palle e tanti colpi, era fragile a livello mentale, adesso invece è diventato proprio un altro giocatore".