Domenica 18 maggio con l’intronizzazione inizierà ufficialmente il papato di Leone XIV e a Roma sono attesi i Grandi di tutto il mondo. Eppure uno già è stato ricevuto dal nuovo Pontefice, parliamo del numero uno del mondo di tennis, quello Jannik Sinner elevato quasi a un Capo di Stato. Sicuramente, oggi, visto il ruolo che ricopre è il ‘Capo di Stato’ di un movimento, non solo italiano, ma internazionale. E dietro la visita al Papa c’è il racconto di un fenomeno sempre più grande e popolare che non sembra conoscere confini rendendo il tennis lo sport più popolare del pianeta. Jannik permette a tutti di mischiare sacro e profano senza risultare blasfemi perché grazie ai suoi risultati il tennis sta mettendo la freccia per superare anche il calcio, quantomeno nel nostro Paese. Un obiettivo che anni fa appariva impensabile, mentre oggi è alla portata, grazie anche al resto di un mondo accompagnato da altri campioni quali Lorenzo Musetti e Jasmine Paolini su tutti.
Sinner e gli ascolti in tv
E in attesa che Sinner torni in campo questa sera per la sfida dei quarti di finale contro Casper Ruud, il suo pubblico cresce. Se quello del Foro è limitato alla capacità di capienza dello stadio, in tv non ci sono limiti. Contro Cerundolo, infatti, ha catturato l'attenzione di ben 2 milioni e mezzo di telespettatori sintonizzati su Rai3, con uno share del 12,3% di share. Un exploit incredibile quello del tennis, che sabato scorso, con il ritorno in campo dell’altoatesino, aveva anche superato il calcio, arrivando a 1.400.000 spettatori su Rai2 e 700mila su Dazn. Dati che il calcio, con Juve-Lazio, non è riuscito ad eguagliare.
Sinner la divinità
Ecco allora che il processo di trasformazione da campione a divinità è già cominciato. Basti anche solo pensare a quanto sia difficile avvicinarlo all’interno dello stesso Foro Italico. E’ vero, si possono vedere i suoi allenamenti e le sue partite, ma nessuno riesce a sfiorarlo, nemmeno per una foto. Quando si concede ai fan, una scorta allontana le mani dei curiosi che provano ad abbracciarlo per un selfie. Insomma, vedere, ma senza toccare. Così come quando si sposta con il kart all’interno del site o nei percorsi prestabiliti per evitare che venga ‘schiacciato’ dall’affetto della sua gente che lo idolatra come un Dio.