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Magico Stupaczuk: "Italia, vai forte"

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Magico Stupaczuk: "Italia, vai forte"
Il fuoriclasse argentino continua a stupire tutti e fa i complimenti a tutto il movimento azzurro: "Sorpreso dal livello e dal modo di competere"

Nato in Argentina a Chaco il 25 marzo del 1996, giocatore di sinistra famoso per la sua potenza e per il suo smash in sospensione, Franco Stupaczuk - per tutti Stupa - è da diversi anni uno dei migliori giocatori del circuito e star tra le più amate dai fan. Il fuoriclasse chaqueño, che è stato anche campione del mondo con la nazionale argentina, è sponsorizzato da tempo dal noto brand Siux che ha puntato su di lui, e attualmente gioca in coppia con "El lobo" Juan Lebron, occupando il quinto posto nel ranking mondiale.

Pensa che il padel crescerà ancora e qual è la chiave del suo successo?

"Indubbiamente il padel sta crescendo in tutti i paesi e continuerà a farlo, è un hobby molto simile a quello argentino nel senso della passione, dove ci si riunisce per competere con gli avversari ma poi si rimane per condividere un pasto o un drink dopo la partita e questo coinvolge molto. C'è anche l'aggiunta di molti ex calciatori italiani e argentini che si sono ritirati e cercano competizioni nei tornei di padel o nei tour, e questo aiuta anche la sua crescita e la stessa popolarità".

In quali paesi del mondo pensa che raggiungerà un buon livello?

"Sono curioso di vedere la prossima Coppa del Mondo. Nell'ultima sono rimasto sorpreso dal livello di alcuni Paesi, tra cui proprio l'Italia. Il vostro modo di competere e la professionalità con cui state affrontando la sfida nel “nostro” sport sono davvero da ammirare. Se potessi darvi una consiglio, sarebbe quello di incentivare le academy nei club, in modo che i giocatori più giovani possano entrare nel giro il prima possibile".

Qual è il fattore fondamentale per far funzionare una coppia?

"Il lavoro quotidiano, il legame, il tipo di gioco e soprattutto i risultati a breve termine sono determinanti".

Crede che se le cose non "girano" bisogna cambiare subito partner o meglio aspettare?

"I primi sei o sette tornei danno un'ampia visione di quella che potrà essere la stagione e se funzionerà o meno la coppia".

Il ricordo più bello della sua carriera?

"Vincere il torneo di Mendoza in Argentina insieme a Pablo Lima contro Coello e Bela 7-6 al terzo set e festeggiare con la famiglia e i miei amici".

E quello più brutto?

"Un infortunio alla caviglia a Minorca giocando la semifinale con Mati Diaz contro Botello e Ruiz".

Pregi e difetti?

"La perseveranza è la mia virtù, mentre l'ansia il mio difetto maggiore".

Ha qualche aneddoto particolare da raccontarci?

"Le conversazioni in panchina con “El lobo” in Cile...top secret".

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