«Sinner è venuto da me giovanissimo. Mi ha chiamato un collega e mi ha detto “C’è un ragazzo di Sesto, guardalo perché dicono che è bravino”». È iniziato così il percorso che ha portato, anni dopo, Sinner a diventare il primo italiano della storia a trionfare a Wimbledon. A raccontarlo è stato il suo primo maestro, Heribert Mayr, che ha allenato Jannik sin da bambino e ora si gode i suoi successi. «Secondo me Sinner riuscirà a vincere tutti e quattro gli Slam nella stessa stagione. Forse non l’anno prossimo, ma tra 3-5 anni».
Come ha vissuto la finale?
«Ero molto emozionato. Era un allievo mio, quindi seguivo la partita. Ero abbastanza tranquillo dopo il primo set perso. Nel secondo Jannik ha cominciato a fare più pressione e ha messo in difficoltà Alcaraz. Ero molto fiducioso che potesse farcela».
Lo era anche prima della partita?
«Avevo dato 50-50. Alcaraz sull’erba è fortissimo, anche più che sulla terra. Poi Jannik è entrato in partita e nel terzo set Alcaraz non sapeva cosa fare e ha iniziato a fare errori stupidi».
Il ko nella finale del Roland Garros può avergli dato uno stimolo extra?
«Secondo me se non avesse avuto quei tre match point in risposta, il suo servizio l’avrebbe tenuto. Anche se al di fuori sembra di ghiaccio, non so cosa prova dentro quando hai fallito tre match point e tocca a te servire».
Sotto di due set contro Dimitrov, cosa ha pensato?
«Avrebbe potuto farcela a ribaltarla. Dipendeva da Dimitrov, ma ero fiducioso. Non è che si può giocare per tre set a certi livelli. Prima o poi c’è un piccolo calo e Jannik lo vede».
Avrebbe mai pensato di vedere Jannik vincere Wimbledon?
«Ci speravo ma niente di più. Quando lo allenavo ho sempre detto “può diventare un buon giocatore”, ma non ho mai pensato che potesse vincere Wimbledon».
Se lo ricorda il primo incontro con Jannik?
«Sono andato a San Giorgio, ho giocato con lui e ho corretto certe cose come l’impugnatura. Nonostante questo lui sbagliava poco: era molto raro perché quando cambi l’impugnatura a qualcuno sbaglia, ma lui niente».
Cosa si aspetta dai prossimi tornei per Sinner?
«Secondo me dovrebbe vincere lo US Open, anche se poi non si sa mai perché appena non sei al 100% della forma perdi. Mi aspetto una nuova finale tra Alcaraz e Jannik. C’è un abisso tra loro e gli altri».