Jannik Sinner ha recuperato dall’infortunio al gomito? Sarà in grado di affrontare Ben Shelton? Con il calare della notte londinese, nessuno è stato in grado di rispondere con certezza ai quesiti che hanno paralizzato l’Italia del tennis, mentre il resto del mondo si "distraeva" con ciò che il campo aveva da offrire nella giornata di ieri. Comprensibili entrambe le prospettive, così come non stupisce che non sia stata annunciata una decisione affrettata, con una notte di riposo a disposizione e più di mezza giornata di margine prima del quarto di finale, in programma come secondo match su Campo 1 (dalle 14 italiane), dopo il quarto femminile tra Swiatek e Samsonova.
Wimbledon, rebus Sinner prima dei quarti
La giornata dell'azzurro è iniziata con la risonanza magnetica, annunciata in conferenza stampa pochi istanti dopo lo sfortunato ritiro di Grigor Dimitrov per l'infortunio al pettorale destro. Jannik, a sua volta, aveva lasciato l'All England Lawn Tennis and Croquet Club con il ghiaccio sul gomito. Poi, però, più nulla: dopo l’esame non è trapelata alcuna informazione. Un allenamento outdoor era stato inizialmente programmato, salvo poi essere cancellato. Con l’arrivo del tardo pomeriggio hanno iniziato a circolare voci su una sessione al coperto, nelle strutture dell’AELTC Indoor Tennis Centre, lontano da occhi indiscreti. La conferma è arrivata a ESPN da Darren Cahill, coach di Jannik e storico opinionista dell’emittente americana: «Jannik voleva toccare la palla e lo abbiamo fatto per una ventina di minuti indoor».