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Beach Volley, la Fipav vuole rinunciare al World Tour a Roma

Per scelta del nuovo governo della Federazione, sta saltando la tappa a cinque stelle in calendario al Foro Italico dal 7 all'11 giugno. Ma ci sarà una onerosa penale da pagare

ROMA - Il Foro Italico rischia seriamente di perdere la tappa a cinque stelle del World Tour Fivb di beach volley, in calendario dal 7 all’11 giugno a Roma, in quello Stadio del tennis che ha mandato in archivio memorabili serate da tutto esaurito, sia con la Nazionale nella World League che con lo stesso beach volley.
    Roma insomma, con ogni probabilità, sarà costretta ad un altro passo indietro, dopo la candidatura olimpica per il 2024 sfumata e dopo le problematiche che hanno caratterizzato nelle ultime settimane la Ryder Cup del 2022.
    Stavolta però non ci sono complotti, nè decisioni della politica, perchè il proposito di rinunciare parte dalla Fipav, che tanto si era battuta per essere inserita in calendario. Il condizionale è ancora d’obbligo, perchè il proposito di ritirarsi dall’impegno di organizzare non è stato ancora formalizzato nero su bianco, quindi per ora si ribadisce che il Foro Italico rischia di perdere la tappa del circuito mondiale della pallavolo sulla sabbia. Ma è solo una forma cautelativa, in realtà solo un colpo di scena ulteriore, o l’entità della maxi penale da versare in ogni caso alla Fivb, potrà indurre la Federazione a tornare sui suoi passi e organizzare il torneo.
    In quella settimana di giugno dunque, al Foro Italico resterà in piedi solo il Golden Gala di atletica, allo Stadio Olimpico.
    La notizia della rinuncia, o meglio, al momento si tratta ancora della volontà di rinunciare, è frutto del primo Consiglio della nuova Fipav, presieduta da Bruno Cattaneo, che nelle prossime settimane si recherà in Fivb a Losanna, per annunciare ufficialmente il proposito di ritiro, e prevedibilmente per cercare di trattare uno sconto sulla penale. Della rinuncia si è parlato anche con il Coni e con Coni Servizi, che avrebbe partecipato alla parte organizzativa ma che non può avere voce in capitolo su una cosa decisa dalla Federazione, che condivida o meno la rinuncia.
    La scelta del presidente Cattaneo e del suo Consiglio Federale non può non stupire, qualora fosse confermata l’indiscrezione. In campagna elettorale Cattaneo ha tra l’altro accusato il precedente presidente Carlo Magri di non aver mai saputo sfruttare le medaglie olimpiche. Ebbene, dopo Rio 2016, dopo la fantastica medaglia d’argento conquistata da Paolo Nicolai e Daniele Lupo, era stata chiesto il World Tour proprio per consolidare la grande popolarità guadagnata dai due beacher azzurri, diventati personaggi cercati e conosciuti (per vedere la loro finale olimpica milioni di telespettatori si svegliarono in piena notte). Insomma, rinunciare al World Tour a Roma non sembra una scelta felice, quanto piuttosto un autogol allarmante, segnale forse di una scelta pauperistica della nuova Fipav, difficilmente condivisibile da chi si aspettava gli impulsi promessi per far crescere questo sport.

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