Corriere dello Sport

Rendi la tua esperienza speciale

Home

Calcio

Formula 1

Moto

Motori

Basket

Tennis

Altri Sport

Stadio

Foto

Video

Corriere dello Sport

LIVE

Pallavolo e disabilità: a Monterotondo una partita per la vera integrazione

Giovedì 29 marzo alle ore 10.00 presso il palazzetto dello sport di via Monviso in campo atleti del Volley Monterotondo e ragazzi e ragazze con disabilità di tipo intellettivo-relazionale

MONTEROTONDO (ROMA)- “Integriamoci… con il volley! La rete è la nostra unica barriera”. Giovedì 29 marzo alle ore 10.00 presso il palazzetto dello sport di Monterotondo, in via Monviso, ci sarà una bellissima e divertente partita di pallavolo integrata, nell’ambito di “Giocare insieme: Volley Team Monterotondo e il Pungiglione per l’inclusione sociale”. L’idea di proporre un progetto di apprendimento della pallavolo e dei suoi valori educativi proposto dalla società granata del presidente Giancarlo Alberto Bianchini, del direttore generale Mauro Ebano e del direttore tecnico Laura Storno è arrivato al suo secondo anno, in piena sinergia con una cooperativa che da anni opera sul territorio di Monterotondo e della provincia di Roma per le persone con disabilità.

“Giocare insieme” ha come obiettivo quello di far svolgere un’attività motorio-sportiva come la pallavolo a ragazzi e ragazze con disabilità di tipo intellettivo-relazionale che frequentano il centro socio-educativo del Pungiglione “il Funambolo” e coinvolge 5 comuni nella provincia di Roma: Monterotondo, Mentana, Capena, Fiano Romano e Castelnuovo di Porto. Il progetto sta vivendo la sua seconda stagione (2017-18) e gli allenamenti continuano a svolgersi ogni giovedì mattina. Ora arriva un passo ulteriore: una vera partita, con il riscaldamento, il pubblico sugli spalti, lo starting VI e tutte le emozioni che ne conseguono. Insieme ai ragazzi e alle ragazze del progetto scenderanno in campo i giovani dell’Under 16, dell’Under 18 e della Terza Divisione femminile della Volley Team, in squadre miste.

Si tratta di una sfida diversa – e se vogliamo più complessa – rispetto a quella già sperimentata a livello nazionale con il “sitting volley”, disciplina che coinvolge principalmente persone con disabilità motoria, perché aggiunge una difficoltà maggiore di interazione tra gli allenatori/educatori e gli atleti e tra gli atleti stessi. La volontà di chi l’ha pensato e poi realizzato è quella di offrire un servizio alla comunità, mettendo a disposizione risorse per insegnare – oltre all’aspetto tecnico – anche i valori educativi della pallavolo e l’importanza del concetto di squadra e, quindi, dell’inclus ione di persone che altrimenti sarebbero a rischio esclusione da attività sociali, sportive e ludiche.

Corriere dello Sport in abbonamento

Insieme per passione, scegli come

Abbonati all'edizione digitale del giornale. Partite, storie, approfondimenti, interviste, commenti, rubriche, classifiche, tabellini, formazioni, anteprime.

Sempre con te, come vuoi