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Volley Legavolley femminile: no al campionato allargato

Riforma dei campionati, la Lega incontra la Fipav. Fabris: «No all'allargamento della Serie A, il nostro è modello vincente».

ROMA - Si è tenuto oggi a Roma, presso la sede della Federazione Italiana Pallavolo, un incontro tra le Leghe di Serie A e la Fipav. In agenda, un tavolo di discussione sulla riforma dei Campionati. La Lega Pallavolo Serie A Femminile, rappresentata nell'occasione dal presidente Mauro Fabris e dal Vice Presidente di Serie A2 Gianluigi Poma, ha offerto al dibattito il proprio contributo, illustrando i risultati positivi del processo di rafforzamento strutturale della Serie A intrapreso negli ultimi anni, determinato in maniera sostanziale dall'irrigidimento dei criteri d'ingresso. «Riteniamo che non vi sia attualmente alcun motivo per allargare la Serie A1 e la Serie A2 senza criteri selettivi di ingresso – dice il presidente Fabris -. La Lega Pallavolo Serie A Femminile ha realizzato nell'ultimo quadriennio un duro lavoro di risanamento, fondato sul presupposto che le società che partecipano alla Serie A devono avere un'adeguata struttura economica e organizzativa. Altri sono giunti a sostenere la stessa tesi per cui in passato siamo stati attaccati. Ovvero favorire l'ingresso di nuovi soggetti nella Serie A valutandone non solo i meriti sportivi, ma anche e soprattutto la solidità strutturale. La dolorosa sparizione di decine di società negli ultimi anni è figlia degli sforzi e dei sacrifici compiuti: il risultato finale è oltremodo positivo, in Serie A si sono affacciati nuovi soggetti che rispondono perfettamente alle nostre esigenze. La Finale Scudetto dello scorso anno tra Piacenza e Conegliano o la composizione attuale della Serie A2 dimostrano che l'ingresso di società solide - si pensi anche a Modena in A1, o a Bolzano, Scandicci e Rovigo in A2 - ha dato nuova linfa al movimento di vertice, oltre a esprimere realtà territoriali appassionate. Per questo motivo non intendiamo 'buttare' quel che abbiamo prodotto, aprendo le porte a chi non è in grado di sostenere la Serie A o stravolgendo una situazione consolidata che prevede 12 squadre in Serie A1 e 14 in Serie A2. Soprattutto ora che il nostro modello si è rivelato vincente e che altri ne riconoscono la validità e ne condividono i principi. Ci riserviamo comunque di valutare in un'apposita e prossima Assemblea di Lega le proposte che la Fipav ha avanzato, tra cui la necessaria crescita e valorizzazione dei vivai dei club». 

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