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Volley: La Lega Femminile piange Umberto Veronesi

Legavolley Femminile

Il pioniere della lotta contro i tumori e fondatore dell'omonima Fondazione, scomparso ieri, per due anni legò il proprio nome al volley rosa

ROMA-Le Società di Serie A, il Consiglio di Amministrazione e lo staff della Lega Pallavolo Serie A Femminile piangono la scomparsa di Umberto Veronesi, pioniere della lotta contro i tumori e fondatore dell’omonima Fondazione che per due anni legò il proprio nome al volley rosa.

« Ho sempre amato lo sport, perché insegna a sopportare sacrifici, a rispettare gli avversari e le regole, a non deprimersi quando si perde e a non inorgoglirsi quando si vince – disse il Professore nel 2012 in occasione del 25° anniversario della Lega -. E amo il mondo femminile, ne sono un grande sostenitore. Ecco perché vedo con grande soddisfazione l’incontro tra la nostra Fondazione e la Lega Volley Femminile, perché è il simbolo della collaborazione tra la scienza e lo sport ».

La collaborazione tra scienza e sport si concretizzò in numerose iniziative nel corso del biennio di partnership, che fu sancita ufficialmente il 26 novembre 2012, quando a Milano il presidente di Lega Mauro Fabris e il Professor Umberto Veronesi, alla presenza di tutte le capitane delle squadre di Serie A, firmarono il protocollo d’intesa.

In occasione delle stagioni 2012-2013 e 2013-2014 furono sviluppate diverse campagne di comunicazione e sensibilizzazione. La prima fu incentrata sul tema della sana alimentazione, e le atlete si fecero promotrici di uno stile di vita sano per tutti. La seconda fu finalizzata a promuovere “il Decalogo della Prevenzione al Femminile”.

Due successive edizioni dell’All Star Game – a Verona nel gennaio 2013 e a Reggio Emilia nell’ottobre dello stesso anno – furono intitolate alla Fondazione Umberto Veronesi. La Lega Pallavolo Serie A Femminile, in entrambe le occasioni, donò alla Fondazione il ricavato dell’asta di beneficenza con le maglie autografate delle atlete partecipanti all’evento. Tali contributi aiutarono a finanziare gli studi per la cura del tumore al seno e il progetto mondiale ‘Pink is Good’.

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