I Love, una corsa nella baraccopoli di Nairobi

Fondata a New York da un imprenditore italiano, Alessandro Berni, la fondazione Run 4 Future porta corse e maratone in tutti i posti del mondo. Non quelli ufficiali, ma dove l'umanità vive le difficoltà. Prossima tappa: domenica, nella baraccopoli di Nairobi
I Love, una corsa nella baraccopoli di Nairobi
Massimo Basile
3 min

NEW YORK - Hanno corso in mezzo alla più grande baraccopoli di Nairobi, Kibera, nel segno dello sport e della solidarietà. Ieri, domenica, la fondazione Run 4 Future, fondata a New York da un imprenditore italiano, Alessandro Berni, ha lanciato in Kenia "I Love Kibera", una corsa competitiva di dieci chilometri a cui hanno partecipato un centinaio di promesse del mezzofondo keniano. Madrina della competizione è stata Tegla Loroupe, che vinse la Maratona di New York per due anni di fila, nel '94 e nel '95. A fianco della gara ufficiale, il programma prevedeva una corsa non competitiva, di tre chilometri, aperta a tutti. Entrambe si sono svolte lungo le strade di Kibera, luogo simbolo delle sofferenze del mondo: sorta a sei chilometri da Nairobi, questa baraccopoli si è sviluppata in un contesto così povero che neanche i dati demografici sono certi. Secondo un censimento del 2009 vivrebbero 170 mila persone, ma c'è chi dice che la popolazione potrebbe arrivare a mezzo milione, chi a un milione. La maggior parte degli abitanti vive in condizione di estrema povertà, senza energia elettrica, acqua, assistenza sanitaria, l'Aids è diffusa, decine di casi di stupro e aggressione ogni giorno. E' qui, nel cuore dell'inferno, che la fondazione di Berni ha portato una piccola luce e l'energia della corsa. L'obiettivo era doppio: portare l'attenzione sui luoghi dimenticati e raccogliere fondi. Con i soldi raccolti dalle iscrizioni e dall'acquisto di una t-shirt (25 dollari, su Run4Future.org) verranno donati trenta alberi alla moschea di Salama per avviare la nascita di un parco, saranno creati un giardino presso la Paolo's Home, progetto di prima accoglienza per i bambini di strada di Kibera e un centro di fisioterapia e recupero per bambini con handicap. Prevista una collaborazione con la più antica scuola elementare di Kibera. La corsa, di grande suggestione, si ripeterà ogni anno, per gettare un ponte tra gli abitanti della baraccopoli e il mondo. Con un momento di vita comune e familiare riservato a fine corsa, quando tutti i partecipanti sono stati festeggiati e accolti dai residenti in un pranzo all'aperto. E’ stata l'occasione per scoprire, dopo una corsa in uno scenario unico, il cuore grande di Kibera. Come dice Berni nell’emozionante video girato e curato da Anna Raisa Favale: «Tante cose che sembravano impossibili, sono state poi realizzate».


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