MTB Coppa del mondo: Kerschbaumer batte “l’alieno” Schurter

Dopo il secondo posto conquistato in Val di Sole, ad Andorra l’italiano ha la meglio sul campione del mondo grazie ad una gara da manuale. Prestazione al top anche per Luca Braidot, sesto
MTB Coppa del mondo: Kerschbaumer batte “l’alieno” Schurter
Federico Porrozzi
7 min

Tredici anni dopo Marco Bui, un altro italiano torna a vincere una tappa della Coppa del Mondo di mountain-bike. Stiamo parlando dell’altoatesino Gerhard Kerschbaumer, portacolori del Team Torpado-Gabogas che ad Andorra ha fatto suo il quinto round della stagione iridata, con una gara perfetta dal punto di vista tattico.

CHE RIVINCITA! - Dopo il secondo posto conquistato in Val di Sole una settimana fa, battuto sul traguardo dallo “schiacciasassi” Nino Schurter (cinque titoli mondiali, cinque coppe del mondo e il titolo iridato nel suo palmares degli ultimi dieci anni), il 26enne bolzanino di Verdignes si prende la rivincita proprio sul fenomeno svizzero: lo fa sulle vette di Vallnord, centrando la prima vittoria in carriera tra gli Elite su uno dei percorsi più impegnativi e spettacolari in calendario.

OCCHI PUNTATI - Scattato bene dalla terza posizione dopo l’ottima prestazione nella short track di venerdì (gara corta che assegna le caselle di partenza sulla griglia), “Gerry” aveva gli occhi di molti addetti ai lavori puntati addosso: il risultato in Val di Sole, il grande stato di forma e l’altitudine (si è allenato spesso a oltre 1.000 metri di quota, in condizioni simili a quelle di Andorra) erano tre aspetti che alla vigilia lo inserivano di diritto tra i favoriti per la vittoria.

LA GARA - Già dai primi metri, si era capito che la giornata avrebbe potuto regalare una grande soddisfazione ai colori italiani. Kerschbaumer è stato l’unico in grado di tenere il ritmo di Schurter e della sua Scott: lo svizzero ha cercato di selezionare il gruppo subito dopo il via e l’unica maglia capace di rimanere in scia a quella iridata è stata quella tricolore. L’italiano andava più forte in salita ma il campione del mondo recuperava nei tratti in discesa: così hanno viaggiato appaiati fino al quinto giro, dandosi il cambio e mettendo secondi preziosi tra loro e il gruppetto degli inseguitori capitanato dal fenomeno del ciclocross mondiale, il belga Mathieu van der Poel, dal brasiliano Avancini e dal francese Jordan Sarrou. 

LO STRAPPO DECISIVO - Vederli guidare insieme sulle paraboliche naturali in mezzo al bosco, tra radici e pietre, oppure impegnati in salite “spaccagambe” con pendenze del 20% è stato esaltante per i tanti tifosi italiani assiepati lungo il percorso o incollati davanti allo schermo (la diretta di ogni tappa è trasmessa da Redbull.tv). Ma il bello è arrivato al sesto giro: dopo aver saggiato la resistenza di Schurter con un accenno di progressione sulla salita del giro precedente, Kerschbaumer ha dato lo strappo decisivo con un’ascesa affrontata tutta sui pedali, spingendo al massimo la sua Matador X. Un’azione che ha messo in difficoltà “l’alieno” Nino e che ha permesso all’italiano di affrontare la successiva discesa senza lo svizzero nella sua scia.

VITTORIA IN SOLITARIA - Schurter, infatti, è uscito dal tratto boscoso con 10 secondi di ritardo, diventati 20 e poi 30 al termine del penultimo giro. Kerschbaumer, infatti, temendo il ritorno dello svizzero ha continuato a spingere senza risparmiarsi. Sul traguardo, stavolta, non ha dovuto affrontare lo sprint: si è presentato da solo, battendo il “cinque” ai tifosi assiepati lungo le transenne e passando sotto l’arrivo con le braccia alzate, staccando Nino di oltre un minuto. Terzo si è piazzato Van der Poel, seguito da Arancini e Sarrou a più di due minuti e mezzo.

I COMPLIMENTI - “E’ una vittoria bellissima - dice un finalmente raggiante Kerschbaumer - oggi fino al quarto giro io andavo più forte in salita e Nino in discesa, poi sono riuscito a staccarlo. Mi sono adattato molto bene all’altura perché per due mesi sono andato ad allenarmi in quota, dalle mie parti. Ringrazio il Team Torpado Gabogas e in particolare Mauro Bettin che mi assiste ad ogni gara”. I complimenti sono arrivati dallo stesso Schurter. “E’ un tipo tosto… oggi ho dovuto fare i conti con i problemi dell’alta quota chiudendo secondo dietro a un super Gerry. Ma ad agosto, in Canada, tornerà il vero Nino”
Non sono mancati poi anche gli attestati di stima dai suoi compagni di nazionale, da Fontana ai gemelli Braidot. A dimostrazione del grande fair play di questa specialità.

E ADESSO? - Nella classifica di Coppa, l’italiano è risalito fino in sesta posizione. A poche decine di punti dal terzo posto. Mancano ancora due gare alla fine (Canada e la Francia) e siamo sicuri che Kerschbaumer darà il massimo per allungare la striscia positiva. Sfidando ancora Schurter e provando a conquistare la top three assoluta. Lo scorso anno, proprio in Canada, Gerry conquistò il primo podio in carriera tra gli Elite, quindi le ottime premesse per il prossimo futuro ci sono tutte. Il 22 luglio, intanto, proverà a difendere la maglia tricolore, in occasione del campionato italiano organizzato a Pila, in Valle d’Aosta. 

GLI ALTRI AZZURRI - Ad Andorra, i colori italiani hanno brillato non solo grazie alla vittoria di Kerschbaumer. Da segnalare, infatti, il sesto posto di Luca Braidot (Centro Sportivo Carabinieri - Cicli Olimpia) che a differenza della gara in Val di Sole non è crollato nel finale e ha portato a casa una prestazione da top rider. Buona anche la prova del suo compagno di squadra Nicholas Pettinà, che con il 14esimo posto ha centrato il suo miglior risultato in carriera in Coppa. Più lontani Colledani (21esimo), Daniele Braidot (32esimo), Fontana (38esimo) e Bonetto (83esimo).

foto: fonte Facebook “UCI Mountain bike”


© RIPRODUZIONE RISERVATA