Amstel Gold Race: impresa di Van der Poel, beffati Alaphilippe e Fuglsang

Il giovane olandese corona una rimonta da sogno vincendo la sua prima classica in carriera con una volata lunghissima. Bene Trentin, grande protagonista della corsa che chiude decimo; Alessandro De Marchi, settimo, è il primo degli italiani.
Amstel Gold Race: impresa di Van der Poel, beffati Alaphilippe e Fuglsang© EPA
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ROMA - Finale incredibile all’Amstel Gold Race, la prima delle tre classiche delle Ardenne, vinta con una rimonta irresistibile dal giovane olandese Mathieu Van Der Poel. Il ciclista della Corendon-Circus ha battuto in volata Simon Clarke (Education First), Jakob Fuglsang (Astana) e Julian Alaphilippe (Deceuninck), grande sconfitto di giornata.

CORSA ESPLODE A 37 KM DAL TRAGUARDO - Le cotes dominano la classica del Limburgo ed è proprio Van der Poel a tentare il primo affondo a oltre 40 km dal traguardo ma senza grandi risultati. Appena dopo il Kruisberg arriva l’affondo della Deceuninck, con Alaphilippe che tenta l’offensiva in solitaria quando mancano poco più di 36 km dall’arrivo. Il francese chiude la cote di Eyserbosweg con il solo Fuglsang a ruota e i due iniziano a collaborare per tentare di arrivare assieme al traguardo come fatto a marzo nelle Strade Bianche. Dietro di loro c’è un’altra coppia formata da Kwiatkowski e dal nostro Matteo Trentin. Alzano, invece, bandiera bianca i vari Valverde e Sagan.

IL CAUBERG ILLUDE I BATTISTRADA - Il vantaggio dei due fuggitivi su Trentin e l'ex campione del mondo oscilla sempre tra i 15” e i 25” mentre quello sul gruppetto con i migliori sfiora il minuto. La lotta per la vittoria sembra interessare solo le due coppie di corridori in fuga. Poco prima dell’imbocco del Cauberg, Matteo Trentin e il polacco della Sky si portano a soli 7” dai battistrada ma davanti Fuglsang riaccende la miccia portandosi a ruota Alaphilippe e allontanando le chance di rimonta dei due inseguitori. Dietro, il gruppo si presenta all’imbocco della terzultima cote di giornata con circa 50” di ritardo con Schachmann e Van Der Poel in prima linea. In cima al Cauberg Fuglsang e Alaphilippe riportano il proprio vantaggio a 20” sul duo all’inseguimento e circa 45” sul gruppetto Van der Poel.

SEMBRA UNA LOTTA A DUE - Sulle ultime due cote di giornata i due battistrada aumentano il vantaggio sia su Trentin e Kwiatkowski che sul gruppo Van Der Poel. Il danese del Team Astana, che sulla carta parte sconfitto in caso di volata a due con Alaphilippe, prova a più riprese a staccare il francese ma senza riuscirci. Così dopo l’ennesima offensiva al termine del Bemelerberg (7 km al traguardo) decide di non collaborare più con il capitano della Deceuninck e di rimanere a ruota.

HARAKIRI ALAPHILIPPE - Il peso della fuga è tutto sulle spalle del vincitore dell’ultima Milano-Sanremo che cerca di risparmiare le energie in vista del finale dando poco peso ai tentativi di rimonta degli inseguitori. Il vantaggio su Kwiatkowski e Trentin, e quello sul gruppetto Van der Poel si assottiglia km dopo km. Il polacco della Sky inizia a credere nell’incredibile rimonta sul duo di testa e lascia la compagnia di Trentin con un allungo a poco più di un km dalla conclusione. Appena dopo il passaggio sotto la flame rouge Kwiatkowski riprende Alaphilippe e Fuglsang portandosi in testa e facendo l’andatura nel tentativo di ostacolare la furiosa rimonta da dietro di un terzetto composto da Schachmann, Van Der Poel e Clarke che intanto hanno preso qualche metro sul gruppetto dei migliori. Quando mancano 400 metri al traguardo parte una lunghissima volata con Kwiatkowski che alza immediatamente bandiera bianca e Alaphilippe e Fuglsang che si fanno prendere in contropiede dalla poderosa progressione di Van der Poel. Il 24enne della Corendon-Circus salta il francese della Deceuninck a meno di 200 metri dal traguardo e taglia per primo il traguardo incredulo per l’impresa appena compiuta. Dietro di lui il compagno di rimonta Simon Clarke, poi Fuglsang che anticipa Alaphilippe covando sicuramente più di qualche rimpianto per la tattica finale. Quinta piazza per Schachmann, sesta per Lambrecht. Settimo posto per Alessandro De Marchi, primo degli italiani. Ottava e nona posizione per i francesi Madouas e Bardet. Chiude la top ten il nostro Matteo Trentin.


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