Halmstad blocca gli italiani

In assenza di una decisione a carattere nazionale, l'ippodromo svedese annuncia che per il 2019 non vorrà sulla propria pista né come driver né come allenatori Gocciadoro e gli altri tre protagonisti della "consolazione” del Lotteria a tutta frusta. Peccato che in passato gli svedesi non abbiano mai preso una simile posizione dopo episodi simili accaduti in altre nazioni o nel galoppo
Halmstad blocca gli italiani
di Mario Viggiani
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Nello stato ippico libero di Svezia, dove evidentemente ognuno è autorizzato a prendere decisioni autonome, l’ippodromo di Halmstad (nella persona del CEO Dag Ekner) ha annunciato che i quattro driver protagonisti dell’uso eccessivo di frusta nella “consolazione” del GP Lotteria dello scorso 1 maggio a Napoli, e cioé Alessandro Gocciadoro, Gennaro Riccio, Gaetano Di Nardo e Pietro Gubellini, in quella circostanza rispettivamente in sulky ai primi quattro arrivati Arazi Boko (nella foto), Vernissage Grif, Very Joy e Voltaire Gifont, non sono graditi sulla propria pista e che nel 2019 non saranno ammessi come partenti né da guidatori né da allenatori. Questo perché i responsabili di Halmstad non hanno inteso attendere una scelta in tal senso da parte delle autorità ippiche svedesi, né quella dell’UET, l’ente europeo del trotto, il cui Consiglio peraltro proprio oggi si riunirà in Germania.

Va ricordato come a Napoli soltanto Gocciadoro sia stato multato di 700 euro in quanto alla 4ª recidiva e l’episodio si era verificato in un gran premio. In assenza di squalifica, in Svezia s’è diffusa rapidamente un’ondata di proteste nel nome del sacrosanto benessere dei cavalli. Peccato però che gli svedesi non abbiano il diritto di interferire con i regolamenti in vigore negli altri Paesi, in questo caso l’Italia, e possano al massimo chiederne la modifica a livello europeo, senza retroattività o altro.

Anche nel galoppo sono in vigore severi provvedimenti per l’uso eccessivo della frusta in corsa da parte dei fantini. In passato pure un top jockey come Lanfranco Dettori è incappato in lunghe sospensioni, di nove o anche quattordici giornate di corse, peccato però che in Svezia all’epoca nessuno abbia alzato la voce per definirlo ospite non gradito sulle proprie piste: lui, come tutti gli altri fantini puniti con squalifiche simili.

Il rischio è che la scelta di Halmstad venga condivisa da altri ippodromi o dall’intero sistema ippico svedese. L’imminente riunione della UET è l’occasione per evitare che questo accada, sempre che i rappresentanti italiani battano un colpo.


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