Il trotto campano proclama lo stop dal 3 febbraio

I rappresentanti delle categorie annunciano il blocco dell'attività per protesta contro i perduranti ritardi nel pagamento dei premi. Tutto da vedere se l'agitazione troverrà sostegno a livello nazionale, come pure da parte degli altri comparti (galoppo e ostacoli)
Il trotto campano proclama lo stop dal 3 febbraio© I.P.
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L’esito dell’incontro avuto mercoledì al Mipaaf ha indicato alcune soluzioni forse migliorative solo in futuro per i pagamenti ippici. Nell’immediato però si parla ancora di percepire a febbraio le spettanze al 4% di settembre e ottobre (e quindi le prime a 150 giorni e le seconde a 120...) e a marzo quelle di novembre e forse dicembre (stessi riferimenti temporali...), a ruota delle une e delle altre quelle con partita Iva. Da ciò, è scaturita la reazione delle categorie del trotto campano, che hanno annunciano il blocco delle corse a partire dal 3 febbraio con un comunicato diffuso oggi, firmato dai rappresentanti Marcello Vecchione, Mario Minopoli jr, Raffaele D’Alessandro, Giorgio D’Alessandro, Vincenzo Luongo, Nicola Merola, Massimo Pignatelli.

«Nella giornata del 22/1/2020 nella sede del Ministero è stata illustrata ai rappresentanti delle varie associazioni ippiche lo stato fallimentare e senza un’ombra di futuro del nostro amato lavoro. A sole 24 ore dalla riunione presso il Ministero, l’emendamento annunciato come risolutivo per stabilizzare i tempi in modo definitivo, è stato dichiarato “inammissibile” dalle commissioni parlamentari competenti.

- Visto che nelle nella normale routine, descritta dai rappresentanti del Ministero, i tempi non potranno essere inferiori ai 100 gg;

- visto che è ormai certo che anche per il 2020 i pagamenti saranno effettuati tramite UCB, scontando quindi le chiusure obbligate di tali uffici che sommano a circa tre mesi all’ anno, i tempi reali potranno raggiungere superare 120 gg;

- visto la totale mancanza di un qualsiasi progetto di riforma che possa risolvere in modo definitivo i problemi e possa permetter un eventuale rilancio dell’ippica italiana

i guidatori e allenatori campani, stufi di promesse o di comunicati che vengono puntualmente disattesi, ritenendo la situazione attuale intollerabile e non sostenibile sia dal punto di vista finanziario sia professionale, comunicano alla società di corse e alle autorità competenti ministeriali che a far data dal 3 febbraio 2020 si asterranno dall’attività ippica»

Alcune domande, a margine dell'iniziativa. Perché il comunicato sull'astensione dall'attività è stato indirizzato esclusivamente a Mipaaf e Ippodromi Partenopei, e non anche all’altro ministero coinvolto nella procedura dei pagamenti, il Mef (al quale comunque fa capo l'UCB che liquida i pagamenti), e ai gestori degli altri ippodromi campani e nazionali? Perché non sono coinvolti i proprietari dei cavalli? E ancora: l'iniziativa del trotto campano resterà isolata, come spesso accaduto in passato, o verrà messa in atto anche da parte degli altri operatori del trotto nel resto d'Italia e di quelli di galoppo e ostacoli?


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