Thomas "Balboa" Martino nuovo Campione Intercontinentale

I pugile del Pigneto, nuovo Campione Intercontinentale dopo aver battuto il Georgiano Zaza Amirizde
Thomas "Balboa" Martino nuovo Campione Intercontinentale© Thomas Martino e il presidente Nebudo Pitois
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Sigle che offrono storie sportive da raccontare: il 23 marzo allo stadio di malta c'è stata la sfida valevole per il Titolo Intercontinentale sulla distanza dei 10 round. 

Sul ring il pugile italiano Thomas Martino (9-1-0, 6 K.O.) della scuderia GBC Promotion, ha incrociato i guantoni con il pugile Giorgiano Zaza Amirizde (9-10-1, 7 K.O.).

Martino, trentaquattrenne peso welter mancino, alto 180 cm un fisico possente e longilineo. Professionista dal 2008, con la boxe ha girato il mondo, dagli stati Uniti all’Europa. Spesso temuto e sottovalutato in Italia, è soprannominato "Balboa" per gli allenamenti alla Rocky. Nei suoi incontri mette sempre cuore e coraggio.

La sua boxe è spettacolare e il suo pugno da K.O. nonostante le molte pause durante la sua carriera dovute agli infortuni tra spalla e legamenti del ginocchio, ed una sola sconfitta, molto dubbia, subito riscattata. 

Martino si è battuto contro un avversario ostico, campione della Georgia, un pugile molto pericoloso, più giovane e con più esperienza. Il match si è fatto subito molto acceso grazie ad entrambi i pugili dotati del pugno pesante. Martino è riuscito a prendere le giuste misure all'avversario più alto e robusto, e si è portato a casa una vittoria meritata, prima dimostrando doti di buon incassatore e poi schiantando l’avversario al terzo round. 

Il pugile, nativo del quartiere romano del Pigneto, ha dimostrato talento e solidità pugilistica. Si allena in due delle storiche palestre di Roma, e a breve dovrà scegliere se difendere il titolo oppure lasciarlo vacante. 

 In una breve intervista il campione ha dichiarato: “sono contento del risultato ottenuto dopo anni di sacrifici, ho portato avanti la passione trasmessami da mio nonno - il padre di mia mamma. Ora dedico questa piccola grande impresa a mia figlia Sandy, la terza generazione di pugili in famiglia”.


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