Trillini compie 50 anni: "Diamo una bella botta al Coronavirus"

Parla uno dei miti del fioretto italiano sul suo compleanno particolare e sui possibili sviluppi per il futuro post Covid
Trillini compie 50 anni: "Diamo una bella botta al Coronavirus"© LAPRESSE
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Ha rischiato di soffiare sulle candeline negli States. Gia', perche' Giovanna Trillini, uno dei miti del fioretto partorito dalla prolifica scuola di Jesi, avrebbe dovuto accompagnare ad Anaheim, citta' della contea di Orange, nella parte meridionale della California, la truppa azzurra di Coppa del Mondo dal 13 al 15 marzo. Invece, per motivi legati all'emergenza sanitaria, le azzurre non volarono negli Usa: "Per fortuna la qualificazione della squadra era gia' raggiunta e cosi' ho potuto trascorrere il lockdown a casa con la mia famiglia", racconta l'olimpionica individuale e a squadre di Barcellona 1992, oro con il 'Dream Team' anche ad Atlanta 1996 (dove e' stata portabandiera azzurra) e Sydney 2000. Un totale di otto podi a cinque cerchi per una leggenda dello sport italiano che domani compira' 50 anni e che ora e' al servizio dello staff tecnico dell'Italfioretto guidato da Andrea Cipressa, oltre ad essere maestra di Alice Volpi, iridata a Wuxi 2018.

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Trillini: "Diamo una botta al Covid"

"E' un compleanno particolare, atipico - spiega l'ex fuoriclasse marchigiana, che ha in curriculum anche nove titoli iridati e due europei -. Avrei dovuto trascorrerlo in pedana a Dubai, in una tappa di Coppa del Mondo che quest'anno e' stata ovviamente cancellata. Sicuramente non potro' fare la festa ma almeno, rispetto a qualche settimana fa, potro' fare una passeggiata o salutare le persone piu' care". Con la sua pupilla, la senese di origini brasiliane Volpi, e' ancora quasi tutto fermo: "Tecnicamente non abbiamo potuto fare niente, lei svolge del lavoro atletico ma non e' facile". Un periodo davvero particolare, quello della pandemia del nuovo Coronavirus, che ha costretto il Cio a rinviare di un anno i Giochi di Tokyo. Che, per qualcuno, e' ancora a rischio: "Speriamo arrivi davvero un vaccino. Da come hanno detto, le Olimpiadi si faranno solo se non si correranno dei rischi e mi auguro che sara' cosi', che si dia una bella botta al Covid".

Trillini: "Non si sa quando torneremo"

Nella sua Jesi, la citta' che ha dato i natali anche ad altri due 'monumenti' del fioretto come Valentina Vezzali ed Elisa Di Francisca, la situazione e' stata piuttosto tranquilla: "Tanti contagi sono stati registrati a Pesaro, la situazione delle Marche e' un po' sofferente, ora aspettiamo di ripartire". Stesso discorso vale per lo sport in generale e la scherma in particolare: "Non si sa quando riprenderemo, esiste un protocollo per la preparazione atletica, per l'attivita' nazionale decideremo con ct i centri olimpici in cui lavorare. A livello internazionale invece e' tutto sospeso: non so quando si potra' tornare a gareggiare, la Fie e' stata chiara ed ha indicato la fine della pandemia come spartiacque. Mi auguro che cio' accada nel 2021". Un po' come il tennis, almeno sulla carta la scherma sembra tra le discipline piu' 'semplici' da far ripartire: "A differenza del tennis c'e' pero' il sotto misura. E' vero che siamo comunque bardati e che la mano non armata puo' essere ricoperta con un guanto, ma un rischio minimo esiste sempre".

Trillini e il futuro

La scuola del maestro Triccoli le ha lasciato in eredita' "mentalita', voglia di lavorare, tranquillita' e anche un pizzico di fortuna", nel suo futuro c'e' ancora il desiderio di far parte di uno dei team piu' vincenti dello sport azzurro: "Mi stava piacendo molto lavorare con Andrea (Cipressa, il ct, ndr). Faccio parte di un gruppo e spero di continuare, contribuendo a portare altre vittorie all'Italia. La mia ambizione, insomma, e' proseguire su questa strada". Una strada che le portera' ancora enormi soddisfazioni.


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