Il giorno del giudizio: la Serie B in fibrillazione

Il presidente Frattini, impegnato in una visita istituzionale all'estero, annuncia dalla Moldova per la giornata di oggi il verdetto del Collegio di Garanzia dello Sport del Coni da lui presieduto sui ricorsi di Novara, Catania, Siena, Ternana e Pro Vercelli. Resistono tutte le ipotesi in campo: format immutato a 19 squadre, ritorno a 22 oppure a 20 o addirittura a 24. E si profilano già ricorsi al Tar dalla parte di resistenti (Figc e Lega B) o ricorrenti (i club citati).
Il giorno del giudizio: la Serie B in fibrillazione
di Tullio Calzone
4 min

 

FRATTINI ALL'ESTERO - All’estero per un impegno istituzionale, l’ex ministro Franco Frattini avrà impiegato anche il viaggio in aereo per cercare di trovare una via d’uscita convincente dal tunnel cadetto. Sono diventati, infatti, un vero rompicapo i conflitti attorno a questa Serie B mentre non si placa lo scontro sui poteri del Commissario straordinario Roberto Fabbricini da cui sono scaturiti i ricorsi di Novara, Catania, Siena, Ternana e Pro Vercelli in seguito alla modifica del format del campionato portato da 22 a 19 squadre attraverso il blocco dei ripescaggi. 


VERDETTI, CI SIAMO? - A fare chiarezza sarà il pronunciamento del Collegio di Garanzia dello Sport del Coni, atteso per la serata di venerdì scorso e scivolato a oggi. «Non ci saranno altri slittamenti», ha garantito il presidente Frattini dalla Moldova dove si è recato per una visita in qualità di delegato OSCE (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa). Insomma, cose serie. D’altra parte aveva già chiarito a caldo, subito dopo gli spigolosi dibattimenti di venerdì, tre ore e mezzo di accuse e sintesi concettuali e giuridiche didascaliche e ineccepibili, che i suoi giudici avrebbero impiegato tutto il tempo necessario per scrivere un verdetto inattaccabile e unanime. Un week-end di studio che è apparso una ulteriore perdita di tempo, ma in effetti una pura formalità se si pensa che i primi ricorsi erano stati presentati il 14 agosto. A quasi un mese di distanza dal “pasticciaccio”, un giorno in più o in meno cosa cambierebbe?

VIA D’USCITA - Probabilmente servirà a trovare una soluzione il più possibile ecumenica, visto che i contrasti in atto sono serviti a rilanciare anche le spaccature sull’Assemblea elettiva convocata per il 22 ottobre da Fabbricini con Andrea Abodi, attuale presidente del Credito Sportivo, tirato in campo per la giacca come possibile “pacificatore” ma che anche con un’ampia maggioranza, tutta evidentemente da costruire, non sarebbe comunque disponibile a lasciare l’attuale prestigioso incarico. Intanto, oggi, non sarà una passeggiata emettere un verdetto che convinca tutti, considerando le agguerritissime difese, le parti in causa e l’accanimento contro il Commissario. L’ex Segretario Generale del Coni è già stato oggetto di una denuncia penale del Catania e sconfermare il suo operato potrebbe alimentare le tesi di chi da tempo sostiene che i comunicati ufficiali della scorsa estate siano stati «atti senza precedenti». In realtà, come ha precisato in Aula nel suo intervento-appello l’avvocato della Figc Luigi Medugno, anche sentenze di organi che non dovrebbero essere “competenti” su certe materie sono all’origine dei successivi dissesti giudiziari.

SOLUZIONI POSSIBILI - Fatto sta che Frattini e i suoi giudici, anche quelli finiti nel frullatore per presunti conflitti di d’interesse, dovranno emettere una sentenza che consenta di andare oltre. Visto che venerdì la B riprende con l’anticipo Venezia-Benevento ed è impensabile che possa regnare ancora sovrano il caos. Quali soluzioni, dunque, sul tavolo? La prima sostenibile è quella di mantenere la B a 19 così come stabilito dal comunicato del 13 agosto, violando secondo le difese delle ricorrenti le norme dello Statuto Federale che impongono maggioranze qualificate per questo tipo di interventi, possibili tra l’altro solo con due stagioni d’anticipo. Il ritorno, invece, del format a 22 porrebbe, immediatamente, il problema di chi ha diritto a giocare in B. Frattini di fatto deciderà se tocca a Novara, Catania e Siena o Ternana. Oppure a Siena, Ternana e Pro Vercelli nel caso in cui la decisione della Corte Federale che ha favorito piemontesi e siciliani dovesse essere riformata dal Collegio di Garanzia. In realtà le posizioni di Novara e Catania sono differenti e non è affatto detto che la prima faccia da traino alla seconda. Ecco perché c’è chi avanza l’ipotesi di una B a 20 o addirittura a 24. Insomma, tutti assieme appassionatamente. Con ricorsi risarcitori al TAR già dietro l’angolo. E la variabile Avellino pronta a interferire e a cambiare nuovamente gli scenari.


© RIPRODUZIONE RISERVATA