Barcellona, calciatori in rivolta: no al taglio stipendi

Il club aveva annunciato il provvedimento a causa della crisi che ha fatto calare drasticamente gli introiti
Barcellona:
Valutazione a febbraio 2020: 1136 milioni di euro.
Campionato interrotto: 808 milioni di euro (-28,9%).
Campionato concluso: 903 milioni di euro (-20,5%).© FOTO MOSCA
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BARCELLONA - I calciatori del Barcellona sono di nuovo in guerra con la dirigenza del club. Secondo quanto riporta l'emittente RAC1, la società avrebbe chiesto a Messi e compagni di ridurre lo stipendio del 30% per tamponare le perdite. I giocatori, in accordo anche con il Barça B, hanno risposto con un burofax dove rifiutano la proposta nonostante le difficoltà causate dalla pandemia. Bartomeu ha stimato una perdita di circa 100 milioni in questo periodo, causata dall'impossibilità di vendere i biglietti delle partite, merchandising e dall'impossibilità di avere turisti all'interno del museo del club. Un calo delle entrate di circa il 30% che ha spinto la dirigenza a chiedere una mano ai giocatori che hanno preferito scatenare una guerra sindacale. Nel frattempo, quattro giocatori della squadra filiale - Kike Saverio, Chumi, Sergi Puig e Guillem Jaime - hanno denunciato il club al sindacato calciatori per il mancato pagamento del premio di diecimila euro a testa per il raggiungimento dei playoff per il salto di categoria.


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